Troppe emozioni tutte insieme. Già è difficile raccapezzarsi nel guardaroba per questo l’inverno, figurarsi dover già fare i conti con le collezioni primavera/estate 2013 che hanno presentato alla Milano Fashion Week. Quello che serve è una pausa e un riepilogo di ciò che serve nell’immediato. Cioè, pochi dettami per non sembrar aver sbagliato decennio questo autunno/inverno.
Giorgio Armani dice sempre che se c’è un colore del quale non si potrà mai decretare la fine, quello è il nero. E Re Giorgio ha sempre ragione, anche quest’anno. Perché il colore principe di questo autunno/inverno 2012/2013 è Sua Maestà il nero. Sulle passerelle ormai da mesi non si fa altro che gustare questo colore nelle sue più svariate declinazioni: dagli abiti sagomati di Alberta Ferretti agli elaborati cappotti di Vivienne Westwood (con spalline che fanno dubitare di essere sull’Enterprise o negli anni Ottanta), dalle gonne di pelle di Francesco Scognamiglio a quelle vellutate di Salvatore Ferragamo. E proprio il velluto non può mancare nel guardaroba autunnale questa volta: odiato in infanzia per quel fastidioso prurito che davano i pantaloni a coste che facevano bravo scolaro, ora il tessuto più prezioso del Rinascimento domina le sfilate di Ralph Lauren (da sempre fan delle donne di classe) e Trussardi.
Ma se da un lato i trend della stagione ondeggiano tra il modello militare (che Moschino abbina in maniere particolari) e le stampe ottomane (come resistere alle geometrie di Prada), il barocco (come resistere al cappottino di Dolce e Gabbana?), il color silver (in modalità astronauta per Versace) e i maxi gioielli (nemmeno mia madre nel ruggente 1984 portava sul tailleur dettagli grossi come quelli di Oscar De La Renta), regina indiscussa della stagione è la pelliccia. Sì, sì, è un argomento ostico. Non a tutte piace e a riguardo la discussione è sempre servita su un piatto d’argento, ma tant’è che quest’anno spopola. È un dato di fatto: la pelliccia il prossimo inverno è protagonista. Però in una versione nuova, che non si vedeva in giro da un bel po’ di tempo: rasata, a pelo corto. Dopo la zazzera che ci hanno dato ai capelli questa primavera, ora gli stilisti spuntano pure la pelliccia.
Essì, ora niente più pelo selvaggio, niente colori fluo, ma sì ad una pelliccia ordinata e morbida come un tessuto. Fuori i cappotti, fuori i giubbini e fuori persino le gonne (per calde cosce, come vuole Roberto Musso): un must. Soprattutto fuori gli astrakan delle nonne, dentro i soldi del portafoglio: risparmiare è (dovrebbe essere) il must di ogni stagione.
Francesca Lanzani