Chiude l’Uquifa di Agrate BrianzaSalta anche la cassa integrazione

Agrate Brianza – Uquifa chiude. Al via la mobilità, senza nemmeno il paracadute della cassa integrazione. Martedì 30 giugno sarà l’ultimo giorno di funzionamento a pieno regime degli impianti chimici di via delle Industrie. Dal primo luglio la gran parte dei sessantacinque lavoratori sarà in mobilità. Nel corso del mese una seconda tranche di dipendenti resterà a casa, e poi rimarrà una coda residua di dismissione della produzione, che per qualche mese vedrà impegnati solo sei lavoratori.

«Non siamo riusciti a ottenere la cassa integrazione straordinaria, l’azienda a questo proposito è rimasta irremovibile sulle posizioni iniziali – ha spiegato Walter Palvarini, segretario Filcem Cgil di Monza e Brianza – In questi giorni stiamo definendo i termini della procedura di mobilità», che, come da normativa, contempla la durata di un anno per chi ha meno di quarant’anni, di due anni per chi è tra i quaranta e i cinquant’anni, e di tre anni per gli over 50.

L’attenzione di sindacato e lavoratori si era concentrata sulla trattativa di alienazione. Fino all’amara sorpresa intervenuta in primavera, quando anche all’esterno dell’azienda è filtrata la notizia che la compravendita era ormai ampiamente fallita perché era mancato l’accordo sul prezzo della cessione. Ma non basta. Ad aprile, Uquifa ha avviato la procedura di mobilità per tutti i lavoratori, modificando così anche la decisione iniziale di mantenere comunque il funzionamento di due dei cinque impianti, e i trenta lavoratori del reparto. Lo scenario peggiore che si potesse prevedere da quando, ormai due anni fa, la londinese Yule Catto, principale azionista di Uquifa, aveva annunciato la chiusura di gran parte della produzione e l’esubero di novanta persone.
Anna Prada