Brugherio – Il Pd come Striscia la notizia. E, al centro dell’inchiesta, c’è il centro sportivo di via San Giovanni Bosco gestito dalla Swim Planet. Sulle pagine web del blog del Partito democratico è comparso in settimana un reportage fotografico di denuncia che evidenzia le condizioni disastrate del centro sportivo: i servizi igienici sporchi, qualche cumulo di immondizia, lavandini intasati, ruggine e muffe che divorano i muri, manutenzione del verde assente, locali allagati, la pista di atletica da sostituire e gli spogliatoi che mettono a dura prova anche il più rude degli atleti. «Continueremo a occuparci di questa struttura – recita il testo – come già fatto anche in consiglio comunale, con gli amici della Lista Chirico».
Gli scatti che un uomo di fiducia dei democratici ha eseguito non lasciano spazio a dubbi: lo scenario è preoccupante. Ancora più preoccupante se si stanno ad ascoltare le voci che circolano in città, secondo le quali il centro sportivo correrebbe il rischio di vedersi tagliare l’acqua a giorni, per i mancati pagamenti delle bollette. Un tracollo che avrebbe dell’eccezionale e che comprometterebbe seriamente le attività di centinaia di utenti oltre a scaricare una patata bollente direttamente nelle mani del Comune. La delega alle strutture sportive, dopo il rimpasto di giunta, è passata da Daniele Liserani al sindaco Maurizio Ronchi. In settimana parlare con il primo cittadino non è stato possibile, ma due parole stringate sul rischio di contatori dell’acqua piombati le ha pronunciate il direttore generale Claudio Sarimari. «Siamo pronti a tutti i possibili scenari», ha detto, senza aggiungere altro.
Secondo indiscrezioni, dietro alle parole di Sarimari c’è un piano ben preciso che, alla luce delle gravi difficoltà in cui versa il gestore del centro da tempo, è stato predisposto con anticipo, in modo da evitare un disastro in termini economici e di interruzione del servizio. Già pronto ad intervenire ci sarebbe dunque un nuovo operatore che subentrerebbe alla Swim Planet nella gestione di quella parte del centro sportivo che non ha a che fare con l’acqua. Alla famiglia Cacciapaglia resterebbe in mano il centro acquatico. Sempre secondo indiscrezioni, il «Mister X» degli impianti sportivi potrebbe intervenire già pochi istanti dopo la paventata chiusura dei rubinetti così come deciso durante gli incontri che sembra siano intercorsi tra lui e l’asse Ronchi-Sarimari. Se così andasse, l’epilogo ricalcherebbe quanto dichiarato qualche mese fa dallo stesso primo cittadino in consiglio comunale, in risposta a un’interrogazione del centrosinistra. «La situazione è di difficoltà -spiegava Ronchi – stiamo valutando l’opportunità di separare la gestione dei due blocchi del centro».
La Swim Planet ha vinto l’appalto per la gestione dell’intero impianto sotto la giunta Cifronti aggiungendo un tassello all’impero di impianti in tutto il Nord Italia. Gli atti prevedono un incarico di diciotto anni con lavori a carico del privato di un certo peso e non ancora totalmente eseguiti. Qualche difficoltà il gestore sembra l’abbia avuta anche nella parte acquatica; la zona della piscina ha riscosso di recente gravi lamentele: scarsa pulizia e ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Valeria Pinoia