Scoperto dall’Internet-tv del «Gotha del gusto» di Stephan Cernetic, principe ereditario di Montenegro, il borgo di Modanella, con il suo castello medioevale, solo geograficamente appartiene alla «Toscana minore». In provincia di Siena, ma anche a due passi da Arezzo, questo borgo naturale (è una frazione del comune di Serre di Rapolano) è, invece, un’autentica sorpresa perché le sue mura e i suoi secoli di vita lo proiettano direttamente dentro il novero dei relais di charme di assoluto valore, al pari delle altre dimore d’epoca che fanno grande il turismo di tutta la Regione.
D’altra parte, questo scrigno a cielo aperto non ha bisogno di troppe presentazioni: nel XII secolo secolo i Cacciaconti, nobile famiglia senese, edificarono la fortezza ma a metà del 1400 la città di Siena diede il castello di Modanella, con i mille ettari di terra ad esso pertinenti, alla nobile famiglia Piccolomini che ne mantenne la proprietà sino al secolo scorso. La sintesi che il sito (www.modanella.com) del borgo dà di se stesso è fedelissima a quello che, in effetti, trovi, vivi, assapori una volta giunto dentro al castello: «Il vigneto collinare cinge la “rocca”, racchiudendovi le case coloniche un tempo adibite ad uso agricolo e ora ristrutturate per ospitare una clientela internazionale che vuole godere della bellezza e tranquillità delle colline senesi».
Dappertutto regna il silenzio anche se a disposizione di chi arriva qui ci sono il bosco che circonda la proprietà, i due laghetti dove praticare la pesca sportiva, le 4 piscine dislocate vicino alle diverse case e il campo da tennis. Detto questo, si capisce perché la definizione di agriturismo starebbe un po’ stretta a questa casa di vacanze immersa nel verde e nella quiete assoluti. Le corti e l’interno del castello, con le sue sale affrescate o il grande giardino che apre allo sguardo sulla vallata che corre verso Arezzo, lasciano di stucco.
È qui, nel salone delle feste, che lo chef Giancarlo Propedo propone la sua cucina tradizionale (solo materie prime del territorio) in modo originale e con quel pizzico di creatività che non guasta. E a proposito di materie prime, Bacco la fa da padrone. Una meticolosa indagine del territorio ha permesso di identificare alcune zone vocate alla produzione di uva e per ognuna di esse, sono state individuati i vitigni più adatti da coltivare, rigorosamente vinificati in purezza: Canaiolo, Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Vini rossi di grande pregio che esprimono in pieno il sapore della terra e la dedizione di coloro che da anni ne curano la loro creazione.
Un nuovo prodotto è il Chianti Docg «Torri Antiche», vinificato con uve a bacca rossa ma non manca una linea di olio extravergine di Oliva e tre grappe monovitigno: Canaiolo, Sangiovese, Merlot prodotte dal 2006. Una sintesi non è facile: castello ed azienda agricola; oasi naturalistica protetta, con le rondini (quasi scomparse fuori da qui) che fanno il nido a due passi dalla reception; residenza per famiglie ma anche per una clientela assetata di cultura e alta cucina, il Castello di Modanella è tutto questo, e forse di più. È l’amore per le cose belle dove il verso lusso è godersi il tempo che scorre finalmente a misura d’uomo. Una full immersion nella natura e nel relax assoluti.
Altro che Toscana minore. È tutta bio, rigorosamente bio, anche la produzione del Podere Pereto (www.poderepereto.it), scommessa agricola ed imprenditoriale vinta, a partire dal 1993 e con coraggio, dalla famiglia del perito agrario bergamasco Franco Bordoni, originario di Zanica e trapiantato qui, a Serre di Rapolano, da una decina d’anni per coltivare antiche varietà locali: cereali e legumi come il cece piccino, il toscanello, lo zolfino, il farro, punto di partenza per degustare zuppe, o il grano duro pastificato ad essicazione lenta.
In questi giorni, Franco Bordoni all’una di notte, sotto la luna, è ancora al lavoro nei campi. L’azienda di famiglia, a pochissimi chilometri dal Castello di Modanella, insegna che la filiera corta – senza i danneggiamenti del trasporto – «è una scelta vincente – come dice Franco – su cui investire energia e danaro. Anche perché crediamo sia questa la giusta direzione: essere sempre garante dei propri prodotti e non un semplice commerciante».
Daniele Vaninetti