Carte clonate, in arrivopendolari dalla Romania

Carte clonate, in arrivopendolari dalla Romania

Monza – Due rumeni a processo per possesso di carte di credito clonate, uno assolto, l’altro condannato a due anni con la pena sospesa. L’altro rumeno arrestato, dopo il giovane sorpreso a prelevare la scorsa settimana in via Sempione, è stato acciuffato domenica sera ancora dalla polizia, durante un controllo effettuato su una macchina con a bordo quattro immigrati in zona via della Taccona.

Lo straniero è stato assolto perché non c’era la prova che le carte fossero effettivamente sue o di qualche suo connazionale. Diverso l’esito invece per Mihai Alexandru Didu, contro il quale gli elementi di prova erano schiaccianti. Il giovane, ha assititito al processo piangendo disperatamente, salvo poi tornare a sorridere quando ha scoperto che aveva la ottenuto la condizionale e quindi sarebbe potuto tornare a piede libero.

Il ragazzo, in tasca, aveva già il biglietto aereo per il suo paese. Secondo gli inquirenti, le organizzazioni criminali li mandano apposta in Italia per fare prelievi. I poliziotti lo hanno notato mentre usciva dallo sportello prelievi del Credito Bergamasco, all’angolo tra via Sempione e via Stelvio, sotto una pioggia battente. Probabilmente l’immigrato, ben vestito, la faccia da ragazzino, avrebbe anche potuto passare inosservato. Ma alla vista della volante, il ventenne si è fatto prendere dal panico, iniziando a scappare a gambe levate in direzione via San Gottardo. Gli agenti, tuttavia, lo hanno acciuffato senza troppe difficoltà.

Ai poliziotti, inoltre, non era sfuggito il fatto che, pochi istanti prima di essere preso, aveva lanciato in aria diversi bigliettini, che i poliziotti hanno pazientemente raccolto ed esaminato negli uffici del commissariato, dove il ventunenne rumeno è stato condotto per accertamenti. In quei pezzettini di carta erano segnati dei numeri, apparentemente senza senso. Dopo un’occhiata al portafogli, però, il mosaico si è ricomposto. I poliziotti hanno trovato sedici tessere bancomat “vergini”. Su queste, erano stati scaricati i codici clonati da altre tessere bancomat “reali”, che erano stati riportati sui foglietti che il rumeno ha cercato di far perdere.

A quel punto era tutto chiaro. Un riscontro presso lo sportello del Credito Bergamasco dal quale Didu era fuggito, ha consentito di risalire a tre prelievi da centinaia di euro che il ragazzo aveva appena compiuto. Sempre nel portafogli, inoltre, gli agenti hanno trovato e sequestrato ben 3.415 euro in contanti, prelevati dai conti correnti di ignari ed incolpevoli risparmiatori che probabilmente troveranno brutte sorprese nel loro prossimo estratto conto.