Carate – Sportello Inps di Carate Brianza con la spada di Damocle sulla testa. I dipendenti compatti respingono l’ipotesi di chiusura dell’agenzia di via Bergamo programmata per il 31 dicembre. L’amministrazione comunale di Carate sta facendo poco per venire incontro ai dipendenti e salvare un’istituzione del suo territorio. Al contrario il comune di Besana, tramite il sindaco Vittorio Gatti, ha inviato una lettera al direttore provinciale Inps di Monza, Mauro Saviano e per conoscenza a Giuliano Quattrone, direttore Inps della Lombardia e Rosanna Casella, direttore centrale delle risorse strumentali di Roma.
Nella missiva manifestava la piena disponibilità ad ospitare l’agenzia che sovrintende ai comuni di Carate, Besana, Briosco, Renate, Triuggio, Veduggio e Verano. Ma l’Inps, in regime di spending review, sembra non voglia intendere ragioni.
Di questo e altri problemi hanno discusso stamattina i dipendenti Inps di via Bergamo che hanno respinto l’ipotesi di chiusura della loro agenzia perché ritengono necessario tutelare il servizio pubblico per i cittadini e la garanzia occupazione. Hanno chiesto alla direzione regionale di verificare la possibilità di riduzione dell’attuale contratto di affitto (85 mila euro), di cui la proprietà dell’immobile ha già espresso parere favorevole (una riduzione del 20 per cento), sollecitando nel contempo la direzione provinciale dell’ente a verificare presso l’amministrazione comunale di Carate l’esistenza e l’offerta di locali pubblici per mantenere l’agenzia Inps in ambito comunale.
Inoltre hanno chiesto alla direzione regionale di prendere in considerazione l’offerta di locali a titolo gratuito da parte del comune di Besana Brianza, che ha sua volta ha formulato tre ipotesi di soluzione: a Zoccorino nella sede della vecchia scuola elementare oppure a Montesiro, sempre in una sede dismessa della scuola elementare o in alcuni locali del municipio.
L’ipotesi di chiusura dell’agenzia Inps di Carate Brianza per risparmiare sui costi di gestione è in netta contraddizione con la politica che opera l’ente che possiede un patrimonio edilizio di cospicuo valore, come l’ex clinica Santa Maria di Seregno, che da oltre trent’anni è in stato di abbandono e costante degrado.
Per quest’ultimo immobile, ormai fatiscente, l’Inps spende cifre ragguardevoli anche per l’occupazione del suolo di ponteggi protettivi che versa al comune di Seregno. A Monza il 27 settembre è in programma la riunione del comitato provinciale all’interno della quale ci sarà tra l’altro sul tappeto la chiusura dell’agenzia di Carate.
Paolo Volonterio