Seregno – La sua carriera sta vivendo la sua fase forse fondamentale, ma in lui c’è la serenità di chi sa di avere tutte le carte in regola per emergere. Stiamo parlando del seregnese Luca Caldirola, difensore del Brescia, che si sta mettendo in luce sul palcoscenico della serie B, in attesa di vivere da protagonista l’appuntamento con la fase finale dell’europeo Under 21 con la nazionale di Devis Mangia, di cui è capitano.
«Sono tornato a Brescia dopo Natale con molto entusiasmo -racconta-. Qui l’anno scorso mi sono trovato molto bene e sono consapevole che vi sono le condizioni per esprimersi al meglio. Non rinnego però l’esperienza di Cesena, nonostante le difficoltà. All’inizio l’ambiente era demoralizzato per la recente retrocessione, ma sono contento che oggi la squadra sia in ripresa».
Il frangente vede le Rondinelle in crescita, dopo un periodo povero di risultati: «Il campionato cadetto è così, inutile nasconderlo. Se perdi due partite, finisci nella parte destra della classifica; se ne vinci due, ti avvicini immediatamente ai playoff. È un po’ quello che è capitato a noi, ma non ci illudiamo. Dobbiamo continuare a giocare come sappiamo e basta».
L’estate dirà poi una parola forse determinante per il futuro del centrale brianzolo: «La metà del mio cartellino è ancora di proprietà dell’Inter e non ho smesso di sperare di tornarci. Quella nerazzurra è la mia casa: ci sono stato tredici anni e mi ha aiutato nella maturazione. Parecchio dipenderà forse anche dalla partecipazione all’europeo Under 21, che sarà una vetrina molto importante».
Le ambizioni da questo punto di vista non mancano: «Sognare una vittoria non costa nulla e tutto sommato ci confidiamo. Abbiamo un gruppo ricco di talento, con giocatori che nel biennio hanno compiuto passi in avanti da gigante. All’inizio, qualcuno era titolare in Lega Pro, mentre i più erano riserve in serie B o in serie A: oggi contiamo su talenti come Stephan El Shaarawy, Fabio Borini, Mattia Destro e Luca Marrone. La concorrenza è però tanta e quindi dovremo essere al massimo».
La battuta finale è dedicata ai genitori: «Loro sono le persone che più di tutti meritano un grazie da parte mia, per i tanti sacrifici che hanno fatto per farmi arrivare fin qui. Spero di essere riuscito a ripagarli, almeno in parte».
Paolo Colzani