Monza – Un affare non soltanto italiano. Un’operazione dell’Europol ha smantellato una rete criminale che ha truccato 380 partite di calcio, comprese gare di qualificazione a Mondiali ed Europei. E due incontri di Champions League. Coinvolti in 425 tra arbitri, calciatori e dirigenti.
La rete operava dall’Asia e l’inchiesta, durata diciotto mesi, ha portato alla luce un sistema che ha mosso 16 milioni di euro in scommesse (di cui otto tornati in tasca alla rete e due reinvestiti per corrompere le parti coinvolte). Un sistema che ha truccato partite in quinidic Paesi europei. In totale sono stati presi in esame trenta Paesi e 700 partite a tutti i livelli; gli arresti, almeno cinquanta, sono stati eseguiti in Germania, Finlandia, Ungheria, Slovenia e Austria. Una delle due partite di Champions League sospetta si è giocata in Inghilterra, (“negli ultimi 3-4 anni”).
L’Italia in tutto questo sembra avere avuto un ruolo marginale. Secondo quanto emerge dal filone ungherese dell’indagine Europol, riferisce Agipronews, ci sarebbe solo una partita sospetta nel campionato nazionale, un match di serie A che gli inquirenti non hanno voluto specificare.
«Abbiamo scoperto un’attività di combine mai vista prima – ha ammesso il capo dell’Europol, Rob Wainwright – C’è un grosso problema di integrità per il calcio europeo».