«Pentita? Pentitissima non lo rifarei mai più. Voglio vendere la casa e andarmene in Sicilia il prima possibile». Storia amara quella di Giovanna Caranna, 64 anni, pensionata residente al quartiere Burghett. Il 25 novembre del 2008, una data diventata indelebile nella sua memoria, intorno alle 7 di sera stava camminando in via Ronzoni, strada dove tra gli altri si trova anche l’asilo gestito dalle suore, quando una brutta buca all’angolo col muro di cinta del “Bingo” l’ha fatta inciampare e cadere a terra.
L’impatto con l’asfalto le ha provocato la frattura di due dita e del femore, cure rigorose e lunghe, fino alla decisione di rivolgersi a un avvocato, per vedere riconosciuto il danno provocato dal manto stradale rovinato. La richiesta di risarcimento presentata contro il Comune e Assp davanti a un giudice del tribunale di Desio è stata di 6mila euro, respinta in primo grado e anche in Appello. Nella sentenza si legge: «Date le pessime condizioni del fondo stradale, i passanti dovevano prestare maggiore attenzione a dove appoggiano i piedi» inoltre si precisava anche che la via era illuminata. Alla fine Giovanna non soltanto non si è vista riconoscere nemmeno un euro, ma ha anche dovuto pagare le spese legali per un totale di 8mila euro.
«Cinquemila euro al mio avvocato – evidenzia – ma soprattutto 3mila euro ai legali del Comune e di Assp, la società addetta alla manutenzione. I bollettini mi sono arrivati in questi giorni (la sentenza è stata depositata il 20 febbraio scorso) e ogni mese verso 250 euro per aver chiesto di riconoscere un danno provocato alla mia persona dalle pessime condizioni delle strade pubbliche». Giovanna non è sposata, ironia del destino vive a due passi da dove una volta c’erano gli uffici proprio di Assp. In passato è stata segretaria d’azienda per una catena di supermercati e oggi fa volontariato. «Prima dell’incidente per l’Auser guidavo il pulmino per il trasporto disabili, oggi do una mano alla Cgil per le pensioni».
A Cesano però non rimarrà ancora per molto: «Davvero non mi aspettavo un finale così, dopo quello che ho passato. Per me arrivare a fine mese è impossibile tra mutuo, spese, medicine e ora ci mancavano anche 250 di spese legali. Ho messo in vendita la casa. Mi sono trasferita a Cesano Maderno 8 anni fa, prima abitavo a Bovisio Masciago, ma non voglio rimanere qui, non posso più permettermelo. Appena l’appartamento sarà venduto, mi trasferirò in Sicilia». A chi dovesse accadere quello che è successo a lei? «Meglio lasciar perdere» dice frettolosamente con un filo di commozione tra rabbia e amarezza.