Brugherio – ‘Progetto Brugherio’, la lista costituita da Vincenzo Panza, svelerà le sue carte giovedì 24. In sala consiliare, alle 20,30, il candidato sindaco presenterà il primo nucleo di quella che sarà la sua squadra: «Correremo da soli – spiega – perché non siamo una di quelle formazioni civiche che hanno il ruolo della carta assorbente. Non intendiamo raccogliere i voti dispersi per travasarli ad altri».
«Illustreremo – aggiunge l’aspirante primo cittadino – le basi del nostro programma che sarà completato nelle prossime settimane». Sugli altri fronti le manovre vanno a rilento e segna il passo il tentativo, proposto dall’ex direttore generale del Comune Claudio Sarimari, di coalizzare alcuni soggetti politici locali. La proposta pare allettare e molti si immaginano già sindaco della nuova alleanza in salsa brugherese.
Cerca di smuovere le acque l’ex assessore all’Istruzione del Pdl Francesca Pietropaolo che ha tappezzato la città con manifesti che auspicano la nascita di «una grande Forza Riformatrice e aperta a tutti coloro che siano capaci di impegnarsi ancora di più». «Non voglio confermare né smentire accordi – dichiara – perché stiamo lavorando solo su contenuti e programmi». Il nuovo soggetto ideale, fa capire, dovrebbe avere come basi il ripristino della legalità e un welfare che garantisca «a tutti i cittadini il benessere e i servizi a cui hanno diritto». In un comunicato bacchetta chi, anche nel centrodestra, ha criticato il suo operato da assessore: «Se ho disturbato qualcuno – commenta – non è un mio problema perché la riduzione degli sprechi mi ha consentito di aumentare i fondi dove ce ne era veramente bisogno».
Il Popolo della libertà, dal canto suo, sta cercando di uscire dal travaglio degli ultimi anni e per farlo organizza incontri aperti ogni martedì sera in via Talamoni 56: «Vorremmo evitare – scrivono i componenti del direttivo Roberto Assi, Elia Masi, Massimo Pirola e Mariele Benzi – il clima avvelenato che ha contraddistinto le riunioni dei mesi passati, intriso di polemiche, silenzi inspiegabili, assenze tattiche, tranelli, riunioni segrete che azzeravano ogni decisione presa collegialmente». I rapporti interni, fanno notare, si sono guastati «la sera della vittoria nel 2009». Per questo, assicurano, intendono voltare pagina e aprirsi alla città «con limpidezza» e «scegliere un percorso politico all’insegna della correttezza, dell’osservanza delle regole, del rispetto nel linguaggio».
Monica Bonalumi