Brugherio, bambino morsicatoPadrone e cane si dileguano

Ci sono i pirati della strada, che fuggono dopo aver investito qualcuno, e ci sono i pirati del parco, che se la danno a gambe dopo che il loro cane ha pensato bene di azzannare un bambino. E' successo a Brugherio.
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Brugherio – Ci sono i pirati della strada, che fuggono dopo aver investito qualcuno, e ci sono i pirati del parco, che se la danno a gambe dopo che il loro cane ha pensato bene di azzannare un bambino. È successo giovedì, intorno alle 16, nel parco di villa Fiorita dove un bimbo di 10 anni che giocava sotto lo sguardo della madre è stato morso alla gamba sinistra dal cane di un uomo, non meglio identificato. Il piccolo scorrazzava tranquillamente in mezzo al verde, cornice sicura in cui si ritrovano quotidianamente mamme con i loro figli o nonni con i nipotini.

Probabilmente quel cane che poi lo ha terrorizzato e afferrato a un polpaccio gli sarebbe sembrato un simpatico compagno di giochi se non fosse che gli ringhiava contro. La dinamica dei fatti non è chiarissima, fatto sta che quando l’animale, a quanto pare privo di guinzaglio e museruola come vorrebbe invece il regolamento di polizia urbana, si è imbattuto nel bambino è stato libero di aggredirlo, prima che gli adulti riuscissero a intervenire.

In soccorso del figlio si è precipitata la madre e sul posto è sopraggiunto subito anche il padrone del cane. La donna, allarmata e occupata a rassicurare il bambino non gli ha prestato troppa attenzione. Lo sconosciuto si è detto dispiaciuto e ha fornito alla signora un numero di telefono raccomandandole di contattarlo per le procedure del caso (come per esempio un rimborso assicurativo), una volta portato il piccolo in ospedale. Quando i vigili sono arrivati, era già lontano. Per prima cosa il bambino è stato condotto presso la sede della Croce rossa di Brugherio, poi è stato portato in ospedale dove i medici lo hanno visitato e dimesso con una prognosi di una settimana, per lesioni non gravi.

È a quel punto che la madre ha cercato di contattare il padrone del cane, ma il numero telefonico fornito è risultato falso. Con ogni probabilità l’uomo ha temuto conseguenze economiche che non intendeva sostenere.
Valeria Pinoia