Besana – Il vento della crisi soffia e fa spegnere la candela di un’altra azienda brianzola. Alla “Manifattura tessuti spugne Besana”, dove lo scorso luglio è stata aperta la procedura di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale per 25 dei suoi 33 dipendenti, sta per aprirsi una nuova cassa integrazione, anch’essa straordinaria, ma motivata dalla chiusura dello stabilimento. E’ quanto comunicato ai lavoratori di via Puccini nel corso di un’assemblea con la proprietà dell’impresa. Impresa che ha avviato la trattativa di vendita per il subentro di un nuovo acquirente, la “Mirabello spa” di Misinto, specializzata nella produzione di biancheria per la casa di alta qualità, controllata dalla Caleffi. Il passaggio di proprietà dovrebbe concretizzarsi il prossimo mese. E le ripercussioni sui lavoratori non tarderanno ad arrivare. La nuova azienda ha infatti comunicato la propria intenzione di assorbire solo nove dei 33 dipendenti. Per tutti gli altri, dunque, si aprirà la cassa integrazione straordinaria e, successivamente, la mobilità. La cassa integrazione straordinaria tutt’ora in corso è stata aperta lo scorso 7 luglio e, sulla carta, dovrebbe concludersi il prossimo luglio, al termine dei dodici mesi previsti dalla legge. Lo scenario, però, ora è cambiato, e a fronte delle novità cambieranno anche gli ammortizzatori sociali. Obiettivo dei sindacalisti che seguono la trattativa sarà quello di salvaguardare il più possibile i nove dipendenti che verranno rilevati dalla “Mirabello" e far sì che continuino a lavorare a Besana, mantenendo il più possibile una situazione lavorativa stabile. Ancora da capire, negli incontri che seguiranno, come sarà utilizzata dalla nuova proprietà la cassa integrazione legata alla chiusura: quella in corso, legata alla crisi, prevede una sorta di rotazione tra i venticinque lavoratori interessati all’ammortizzatore sociale.