Monza – Pedemontana, Banca Intesa batti un colpo. Questa la sintesi dell’intervento, venerdì, di Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle, durante un consiglio d’amministrazione della società, a fronte dell’impasse della nuova autostrada lombarda che sta tenendo con il fiato sospeso sindaci e cittadini esprorpiati.
«Per salvare Pedemontana – ha detto Agnoloni – tutti devono fare la propria parte, banche e privati compresi». E invece, a causa della crisi, molti si stanno tirando indietro con la mancata sottoscrizione dell’aumento di capitale per l’opera. Agnoloni ha puntato il dito in particolare su Banca Intesa, che secondo il presidente: «ha cambiato strategia e non è più interessata a partecipare come socio. Ma – ha aggiunto – non possono lasciarci a metà strada.» La speranza è che si trovi una soluzione in un incontro previsto la prossima settimana.
Un aumento di capitale di 100 milioni, 68 dei quali già anticipati da Serravalle. I 32 mancanti dovrebbero essere messi dai privati. Una condizione indispensabile per rinnovare il prestito ponte di 200 milioni erogato da alcune banche. E non è il solo problema: nonostante il parere positivo dell’autorità di vigilanza, manca infatti anche il sì del Ministero delle Infrastrutture all’aumento della quota di investimento dal 35 all’ottanta per cento.