Monza – Si è aggiunta anche l’accusa di usura aggravata per Enrico Ferrari, il direttore della Sias, la società che per conto dell’Automobile Club gestisce l’autodomo di Monza. Ferrari avrebbe prestato 200mila euro facendosi consegnare in cambio quote societarie per 350mila. E’ uno dei nuovi filoni di indagine che gravitano attorno all’impianto velocistico monzese sui quali dal 22 maggio stanno lavorando i pm della procura di Monza Walter Mapelli e Caterina Trentini.
Gli indagati sarebbero saliti a diciassette. Tra loro Federica Evangelista legale rappresentante della società Duepi srl, amministrata da Emanuele Vailardi, a sua volta indagato, per false attestazioni nelle dichiarazioni di inizio attività relative a un campeggio e un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in occasione dell’ultimo Gp di Formula 1.
Il campeggio e il bar sarebbero stati posizionati abusivamente su un’area adibita a parcheggio pubblico in territorio di Biassono tanto che il comandante della polizia locale del Comune, Francesco Falsetti, è accusato di omesso controllo. Ma anche di aver rivelato informazioni riservate sull’ordinanza del Comune di Biassono sul divieto di circolazione in un’area di accesso all’autodromo in cambio di biglietti gratis per la gara di Superbike.
A proposito invece del progetto inerente l’installazione di un distributore di idrogeno nel parco, tra gli indagati sono spuntati anche i nomi di Mauro Ronzoni, tecnico dirigente del settore pianificazione territoriale del Comune di Monza e Giuseppe Laurenza, dirigente del settore edilizia sempre del municipio monzese, perché avrebbero rilasciato un parere favorevole alla localizzazione dell’impianto in quanto conforme al Piano urbanistico, cosa non corrispondente al vero.