Attenzione: non contiene merdaLa sfida degli artisti a un politico

Attenzione: "Non contiene merda", ma le richieste di alcuni artisti brianzoli alla politica alla vigilia delle elezioni regionali. Il destinatario è uno, Vittorio Pozzati, del Partito democratico. Ecco le richieste di Armando Fettolini, Vittorio Comi, Ernesto Longobardi e Andrea Cereda.
Attenzione: non contiene merdaLa sfida degli artisti a un politico

Monza – Attenzione: “Non contiene merda”, ma le richieste di alcuni artisti brianzoli alla politica alla vigilia delle elezioni regionali. Anzi: il destinatario è uno, Vittorio Pozzati, del Partito democratico, ex sindaco di Mezzago e consigliere provinciale a Monza. È a lui che si rivolgono quattro artisti – Armando Fettolini, Vittorio Comi, Ernesto Longobardi e Andrea Cereda –  chiedendogli un impegno preciso e sfidandolo poi a mantenere le promesse.
La lettera è il contenuto virtuale di una lattina, proprio come quella dei pomodori, sulla quale si legge prima di tutto che «non contiene merda», facendo il verso – rovesciato – alla celebre merda d’artista di Piero Manzoni. Sul retro (con l’avvertenza “materiale infiammabile”) si legge che «il contenuto di questa lattina è l’impegno che chi fa arte chede a Pozzati, candidato alle elezioni regionali per la Lombardia».
«Caro Vittorio – recita la lettera – quando ci siamo incontrati ci hai detto di essere molto sensibile all’arte e alla cultura: per questo motivo a nome di un comitato di artisti che operano in Lombardia, ti segnaliamo alcune necessità che hanno bisogno di risposte concrete. L’arte non ha appartenenza politiche, è priva di lateralità: l’artista è un uomo che esprime se stesso, libero da ogni condizionamento. È un uomo che ha visioni “altre”, a volte perfino “oltre”. Dare credito a queste visioni, aiuta a risolvere situazioni critiche».
Quindi, le richieste. Primo, spazi in concessione per lavorare, sperimentare, confrontarsi ed esporre, poi risorse, sia collaborative sia economiche («fare arte ha dei costi»), poi comunicazione e visibilità, interrelazioni e interscambio (anche con l’estero, per favorire la crescita e il respiro dei progetti). E ancora riconoscimento («della categoria degli artisti come per le altre categorie di lavoratori») e conservazione (per esempio per le opere acquisite dalle istituzioni). «Ci sono nazioni meno ricche di beni artistici che hanno investito cento e hanno ottenuto duecentocinquanta. L’arte è una risorsa, non un costo inutile».
«Una sfida culturale – nota a margine Armando Fettolini, uno degli artisti coinvolti – Noi crediamo possa farlo, ma gliene chiederemo conto». Pozzati raccoglie la sfida? Chissà: intanto il dibattitto è aperto anche su una pagina facebook (si apre in popup).
Massimiliano Rossin