Arcore – Solleciti inevasi, per debiti che si sono accumulati ormai da qualche anno. Il comune affida dunque a un legale l’incarico di procedere alla riscossione, per quelle famiglie che si trovano in una situazione di morosità ormai prolungata. Si parla, in questo caso, di tariffe del servizio della mensa scolastica. Ma intanto il municipio arcorese ha in animo di procedere a una verifica scrupolosa anche in altri ambiti, come quello delle abitazioni, per accertare i requisiti necessari all’assegnazione e soprattutto per agire contro chi non paga affitto e spese condominiali.
Un lavoro lungo e complesso, che deve riuscire a distinguere anche tra difficoltà e furbetti, ma non meno necessario. E non solo per recuperare risorse alle casse comunali, ma anche tenendo conto della situazione di crisi economica, che fa aumentare sempre più le richieste di aiuto al comune. Nel caso della mensa scolastica, la cifra da recuperare è di 8.200 euro, per un totale di una quindicina di famiglie. Il rapporto tra il primo numero e il secondo mostra chiaramente che non si tratta di un solo anno scolastico, ma di debiti che si trascinano da più tempo, spiega il vicesindaco Valentina Del Campo, dati alla mano.
«Tutto questo fa parte sicuramente di un’operazione che riguarda tutti gli ambiti – dice la Del Campo – per esempio le case comunali, dove abbiamo intenzione di agire contro chi non paga l’affitto o le spese condominiali. In questo ambito, tempo fa abbiamo formalizzato un accordo con la Guardia di Finanza che serve a verificare che esistano i requisiti per l’assegnazione». È chiaro, come aggiunge il visindaco, che non è possibile agire a tappeto. «C’è chi può pagare e non lo fa – dice – e chi invece non può. E se chiediamo di versare gli arretrati, esce da questa porta e bussa a quella dei servizi sociali, perché ha bisogno di aiuto per sostenere le spese. È un intervento molto complesso».
Letizia Rossi