Desio – “Un vuoto probatorio totale, rispetto ai delitti ipotizzati”. Cala il sipario sull’inchiesta relativa ai vertici del Banco Desio. Nei giorni scorsi, il gip di Monza Claudio Tranquillo ha accolto la richiesta di archiviazione dell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, presentata dal sostituto procuratore Walter Mapelli.
Nel registro degli indagati, a seguito della presentazione di un esposto presentato da Enrico e Luca Ceci (il primo ex dipendente della filiale di Parma dell’istituto di credito brianzolo) erano stati iscritti Nereo Dacci, Alberto Mocchi, Agostino Gavazzi, rispettivamente in qualità di amministratore delegato, direttore generale e presidente nonché azionista di maggioranza del gruppo bancario.
Il nome della banca era stato accostato alle vicende giudiziarie relative al Banco Desio Lazio, con lo scandalo dei fondi trasferiti illecitamente all’estero, in particolare in Svizzera. Secondo la testi prospettata nella denuncia dei Ceci, era impossibile che i vertici brianzoli dell’istituto non fossero a conoscenza del sistema sul quale ha indagato la procura di Roma, e su cui si attendono prossimi sviluppi processuali. Secondo il pubblico ministero, tuttavia, “le affermazioni dei signori Ceci devono essere valutate con estrema cautela in forza della loro posizione di conflitto col Banco Desio, poiché l’esistenza di una ‘tormentata’ causa di lavoro tra Enrico Ceci e la banca è circostanza nota”.
In una nota ufficiale diramata ieri alla stampa, il consiglio di amministrazione del Banco di Desio e della Brianza ha “preso atto con soddisfazione che il Gip del tribunale di Monza ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dalla procura di archiviare il fascicolo”.
Federico Berni