Monza – Questa volta il destino delle province sembra segnato, a meno che il Governo non cambi nuovamente idea. Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, attorniati dai loro ministri, hanno deciso di abolire tutte per via costituzionale. La soppressione era, del resto, nel programma del Pdl anche se non in quello della Lega. Ai sostenitori degli enti intermedi non resta che affidarsi alla lunghezza dell’iter e sperare che il disegno venga affossato sul nascere. In via Grossi intanto, tra il palpabile imbarazzo del centrodestra, ci si prepara a ostacolare i piani romani.
«Questa mossa rappresenta un vero colpo – commenta il presidente Dario Allevi – tenterò di contrastarla in ogni modo. Sono sempre stato convinto dell’utilità delle province e la mia convinzione si è rafforzata in questi due anni». Nei prossimi giorni cercherà una sponda tra i suoi colleghi dell’Upi e dell’Upl, le unioni che raggruppano gli enti intermedi italiani e lombardi: «Dobbiamo farci sentire – afferma il presidente – perché mi pare che chi più alza la voce più ottiene: è stato sufficiente che i sindaci manifestassero per evitare che i piccoli comuni venissero tagliati. Dobbiamo spiegare che la scomparsa delle province porterebbe più costi che risparmi: noi siamo l’anticasta. I dirigenti che sarebbero inviati a dirigere quelli che potrebbero diventare distaccamenti regionali prenderebbero quattro-cinque volte quello che prendo io».
«Aspettiamo – si limita a dichiarare il capogruppo leghista Stefano Tagliabue – non sappiamo niente. Vedremo come andrà a finire l’iter parlamentare». «Un provvedimento simile era nell’aria – ammette Eleonora Frigerio del Pdl – se questa è la soluzione migliore per risanare il debito del Paese è inutile protestare. Non sono però convinta che determinerà un effettivo risparmio in quanto le competenze dovranno essere redistribuite a comuni e regioni e i dipendenti non potranno essere licenziati». Quindi aggiunge una considerazione: «È ridicolo pensare – dice – che abbiamo fatto tanto per avere un ente che rischia di sopravvivere un solo mandato».
«In Italia – ironizza il capogruppo del Pd Domenico Guerriero – pur di salvare i calciatori si aboliscono le province. A questo punto potremmo lanciare un concorso di idee per decidere cosa fare della sede che stiamo costruendo sull’area della ex IV Novembre». Il consigliere rovescia sul centrodestra le critiche mosse in passato al suo schieramento: «Per anni – ricorda – Pdl e Lega ci hanno accusato di non volere la nostra provincia e ora Berlusconi e Bossi stabiliscono, proprio in Brianza, di chiuderle tutte: siamo di fronte alla propaganda di chi pensa di risparmiare accorpando le funzioni alle regioni». Monica Bonalumi