Seregno – L’inchiesta sul mattone a Seregno si fa sempre più rovente. Mercoledì scorso l’ex assessore all’urbanistica di Seregno e consigliere provinciale Attilio Gavazzi (Pdl), era stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione in relazione a vicende urbanistiche della città. I militari della Guardia di Finanza si sono presentati negli uffici e nelle abitazioni di Gavazzi e degli altri indagati, nell’ambito dell’indagine condotta dai pm di Monza Donata Costa e Manuela Massenz. Tra le persone raggiunte dagli avvisi di garanzia e dal decreto di perquisizione (11 gli indagati dell’inchiesta, e potrebbe non essere finita), ci sono anche il genero di Gavazzi, Andrea Attolini, architetto, l’avvocato Ugo Calò, ex capogruppo Pdl in consiglio comunale a Seregno, l’imprenditore edile Carmelo Giordano, che è anche stato consigliere comunale della Lega Nord a Cesano Maderno dal 2009 al 2011.
Sotto la lente dei pm, sono finiti due piani integrati di intervento nelle aree ex Camisasca ed ‘ecomostro’ in via delle Grigne. Secondo i reati ipotizzati dagli inquirenti, Gavazzi e Calò avrebbe percepito tangenti per far approvare la modifica della destinazione d’uso delle aree in questione, da industriale a residenziale. In particolare, Gavazzi, Attolini, Giordano e l’imprenditore Salvatore Barba, si sarebbero accordati per il versamento a Gavazzi della somma di 330mila euro per la modifica della destinazione d’uso dell’area dell’ex cotonificio Camisasca. Somma che, sempre stando alle tesi accusatorie, sarebbe stata versata per effettivi 230mila euro, che Gavazzi avrebbe percepito tramite il genero Attolini, incaricato di redarre il progetto. Il piano edilizio è stato poi effettivamente approvato dal comune a marzo 2009. Ma c’è un’altra accusa, quella appunto relativa all’altra area dismessa, che rivela un retroscena inquietante.
Quello dell’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore siciliano sul cui assassinio, avvenuto a novembre 2011 a Desio, è ancora mistero fitto (le la notizia). Proprio da quell’ambito di indagine, sarebbero emersi gli elementi che hanno portato all’indagine su Seregno. Tra gli indagati, infatti, risultano anche due uomini di Vivacqua, Calogero Licata Caruso e Felice Tagliabue, già coinvolti nello scandalo Carate Nostra, altra inchiesta nata dalle perquisizioni del pm Donata Costa nell’ufficio dell’impresario ammazzato. Per l’edificio industriale del cosiddetto ‘ecomostro’ in via delle Grigne nel frattempo demolito e ricostruito con abitazioni, Gavazzi e l’avvocato Calò, avrebbero percepito 34mila euro per far approvare la variante al Prg e la conseguente modifica della destinazione d’uso. All’indagine sull’urbanistica a Seregno si è arrivati anche grazie all’esposto presentato da un’impresa edile.
Federico Berni