Carate Brianza – A scuola arrivano in orario, ma il viaggio in pullman è un’odissea. Inizio di giornata da incubo per gli studenti caratesi che, per raggiungere scuola, ogni mattina prendono il pullman Z232 di Brianzatrasporti alle due fermate in centro città. Per salire sul mezzo e non restare appiedati, come è successo a tre di loro settimana scorsa, i ragazzi, una ventina di adolescenti, devono dribblare gli zaini degli studenti già a bordo, e stare pigiati ai compagni come sardine in una scatola. Alla fermata di via Cusani, mercoledì mattina intorno alle 7, c’erano una quindicina di ragazzi.
Racconta Martina, 17 anni, studentessa del Gandhi di Villa Raverio: «Il problema c’è all’andata, ma al ritorno non va meglio. Un disastro». Così Ilaria, 18 anni, stessa scuola di Martina: «Siamo stretti come sardine. Al ritorno c’è gente che non riesce neppure a salire. Uno dei primi giorni di scuola io e altre due ragazze al mattino siamo rimaste a piedi: il pullman era strapieno, non siamo riuscite a prenderlo».
«Ieri mattina – aggiunge Eleonora, 18 anni, anche lei diretta al Gandhi – ho dovuto spingere non poco per riuscire a salire». Alle 7.17 arriva il pullman: si ferma, si aprono le porte e i ragazzi, a fatica, riescono a prendere posto nel corridoio pieno di adolescenti e di zaini.
Va peggio ai ragazzi che aspettano il pullman alla fermata successiva, in corso Libertà, qualche centinaio di metri più in là. Quando arriva il loro turno, lo spazio libero a bordo è ancor più risicato. Brianzatrasporti è in campo per monitorare la situazione e valutare possibili soluzioni.
Spiegano dagli uffici dell’azienda di Desio: «Ci sono tre corse che passano da Carate nella stessa fascia oraria, due partono da Desio e una da Giussano. Stiamo cercando di capire, tramite controlli del nostro personale specializzato che andranno avanti fino a tutta settimana prossima, se effettivamente ci sia una corsa più carica delle altre e, nel caso, studieremo un bilanciamento del carico indirizzando i ragazzi sul pullman precedente o su quello successivo. Succede, all’inizio dell’anno scolastico, che gli studenti non sappiano bene che pullman prendere. Potrebbe esserci stato un effettivo aumento dell’utenza, ma potrebbe anche esserci anche un problema di cattiva gestione degli spazi. Le indagini di carico sono in corso. Una volta verificati i flussi valuteremo i possibili interventi. La valutazione finale, comunque, spetta alla Provincia». Proprio la Provincia, alcuni anni fa, aveva fatto salire le corse della linea da due a tre.
Alessandra Botto Rossa