A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: il gioco del pallone? Consolida l’identità di un territorio

L’assalto alla serie A nell’ambiziosoi progetto dell’Ac Monza valica i confini circoscritti della cronaca sportiva e assume, invece, il ruolo di possibile e ulteriore collante per un’intera comunità.
Monza Tifosi davanti allo stadio in attesa di monza Brescia
Monza Tifosi davanti allo stadio in attesa di monza Brescia Fabrizio Radaelli

Nessuna disciplina più del calcio è in grado di consolidare il sentimento di appartenenza a un territorio. Specialmente (è umano) quando i risultati arrivano. Questo vale anche nell’era dello sport business milionario: basti pensare al legame che unisce i bergamaschi all’Atalanta o i comaschi alla neo-promossa (in Serie B) squadra della loro città.

A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: il gioco del pallone? Consolida l’identità di un territorio
Il direttore del Cittadino Cristiano Puglisi

Per i brianzoli, tuttavia, il discorso è più complesso: la nostra giovane provincia, nata alla fine degli anni Duemila, non circoscrive, come noto, che una frazione del più ampio territorio brianteo. Anche per questo, unitamente a certo campanilismo, per la Brianza dei 55 comuni è ancora difficile trovare una propria identità, un sentire condiviso. Questo, naturalmente, vale anche in termini di identità calcistica.

Ecco che, allora, il valore dell’ambizioso progetto dell’Ac Monza di Berlusconi e Galliani valica i confini circoscritti della cronaca sportiva e assume, invece, il ruolo di possibile e ulteriore collante per un’intera comunità. Nei prossimi giorni la squadra del capoluogo si giocherà l’accesso alla Serie A: se avrà successo è facile prevedere che saranno sempre di più i brianzoli che si affezioneranno ai colori biancorossi. E che, di conseguenza, si sentiranno ancora di più appartenenti a un unico fazzoletto di terra.

Una prospettiva che, calciofili o meno, non può fare altro che piacere.