Se, in seguito al secondo turno delle elezioni amministrative, nelle grandi città italiane il centrodestra non ha potuto far altro che leccarsi le ferite, non così è andata in Brianza. Dove, dei dieci comuni al voto, ben otto sono stati quelli infine conquistati da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Due di questi, Desio e Arcore, erano amministrati dal centrosinistra da un decennio, mentre Vedano al Lambro addirittura da 25 anni. E questo nonostante le bassissime affluenze, che una volta si diceva favorissero il voto organizzato sinistrorso. Ma, nell’era della politica liquida, questa regola non è più valida. A essere premiati o puniti, comunque, più che i partiti (che pure hanno avuto la loro rilevanza, soprattutto quelli maggiormente in crescita) sono stati gli amministratori. Chi ha ben svolto il proprio ruolo è stato ricompensato con consensi anche bulgari (si vedano quelli del limbiatese Antonio Romeo e del varedese Filippo Vergani), chi invece ha ereditato il ruolo di “volto” della propria coalizione da sindaci che, dopo un decennio o più di fascia tricolore, si erano forse un po’ “seduti” , dimenticandosi di quanto, per un amministratore locale, possa essere più importante l’ascolto che il risolvere problemi talvolta irrisolvibili, è rimasto inesorabilmente vittima di una legge sana e (grazie a Dio) sempre vigente: quella dell’alternanza.
A Ruota Libera, l’editoriale del direttore: elezioni e dintorni, chi sa ascoltare è a metà dell’opera
Il direttore de il Cittadino, Cristiano Puglisi, riflette sull’esito del turno di ballottaggio che ha chiuso la tornata elettorale per l’elezione dei nuovi sindaci.