A che età incominciare a educare un cucciolo?

Un cagnolino appena arrivato in famiglia e... tanti disastri. Risponde la dottoressa Anna Randazzese, istruttrice cinofila.
Cuccioli di cane
Cuccioli di cane

Buonasera, ho da poco preso un cucciolo di Labrador, che come immagino tutti i cani, ancora non sa sporcare fuori, morde tutto, fa disastri, al guinzaglio si blocca… insomma una gran fatica. Mi chiedevo a che età sarebbe giusto iniziare ad educarlo, qualcuno mi dice di aspettare che abbia un anno.
Giuliana

Buongiorno, i cuccioli sono molto impegnativi e per starci dietro ci vuole sicuramente tanto tempo e tantissima pazienza. Per quando carini e “coccolosi” sanno fare perdere la pazienza anche ai Santi!

Il processo educativo viene iniziato da mamma cane, che già dalle prime settimane inizia a insegnare l’”inibizione del morso” quindi a non esagerare nello stringere troppo quando si morde per gioco, ma anche a non agitarsi troppo etc (ragion per cui sarebbe importante non staccare i cuccioli dalla mamma troppo presto). L’educazione poi è qualcosa che non ha mai fine, ma va avanti per tutta la vita del cane. I responsabili dell’educazione del cane sono i componenti della famiglia, perciò di fatto quello che un educatore cinofilo fa è insegnare ai proprietari a educare il proprio cane, così che poi siano autonomi nel portare avanti questo percorso per tutta la vita del cane. Il percorso di educazione di un cucciolo deve inizare il prima possibile, quando le tecniche che si utilizzano si basano sul gioco, sul rinforzo positivo, sulla comprensione del cane da parte degli umani. E’ proprio qui la chiave di tutto: capire il proprio cane! Può sembrare scontato o banale, ma non lo è affatto; ogni cane è un individuo unico e irripetibile, e ha una personalità, delle inclinazioni, un’emotività propria.

Un professionista può aiutare la famiglia a capire il cane, ma anche farsi capire, utilizzando un linguaggio condiviso, perché senza questo qualunque comunicazione è impossibile e senza comunicazione non esiste relazione. Nel mondo della cinofilia moderna il primo e più importante obiettivo dell’educatore cinofilo è quello di dare alla famiglia gli strumenti per capire come relazionarsi con “quel cane” (non con tutti i cani o con un cane qualsiasi), cercando le chiavi giuste e adatte a quel sistema famiglia per instaurare una corretta relazione con il cane. Non eisistono protocolli standard, tecniche generali, ma ogni lavoro educativo è misurato e personalizzato rispetto al cane e alla famiglia che lo accoglie.

Dunque un cucciolo può iniziare il percorso di educazione anche il giorno dopo che è arrivato a casa: affiancandosi ad un educatore professionista, la famiglia imparerà a capire come questo cucciolo ragiona, perché si comporta in quel modo, come fare a comunicare con lui nel modo giusto, come insegnargli alcune regole di casa etc.

Prima si comincia insomma, meglio è, tra l’altro, per altre due altre ragioni: la prima è che i cuccioli sono come spugne, imparano alla velocità della luce, perché la loro mente è al massimo della plasticità. La seconda ragione è che è meglio impostare le cose da subito nel modo giusto, piuttosto che aspettare di fare errori e lasciare che abitudini sbagliate si fissino nella testa del cane, per poi cambiarle. È importante naturalmente affidarsi a professionisti seri, competenti e formati e non a persone che si improvvisano tali, perché un cucciolo è tanto plasmabile quanto fragile: se si fa un lavoro sbagliato poi sarà difficile tornare indietro.

Anna Randazzese *

* Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il sito web o visitare la pagina Facebook Aseizampe.