Whitehaven Coal ha annunciato giovedì un cospicuo dividendo e ha dichiarato di prevedere che i prezzi del carbone rimarranno alti in seguito alla crisi energetica globale causata dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che ha permesso al minatore australiano di registrare un utile annuale da record.
Le sanzioni occidentali contro la Russia, terzo esportatore mondiale di carbone, hanno scatenato una corsa all’approvvigionamento alternativo, che ha portato i prezzi delle materie prime a livelli record.
Whitehaven ha osservato: “Probabilmente non saranno disponibili ulteriori forniture o altre fonti energetiche per riequilibrare le dinamiche della domanda e dell’offerta globale per diversi anni”.
Rispetto all’anno fiscale 2022, la società prevede di produrre quest’anno da 20 a 22 milioni di tonnellate di carbone controllato ROM (run-of-mine).
Tuttavia, si prevede che, con l’aumento della produzione, i costi unitari annuali, escluse le royalties, aumenteranno a 89-96 dollari australiani per tonnellata rispetto agli 84 dollari australiani per tonnellata del periodo in esame.
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Paul Flynn, l’amministratore delegato, ha dichiarato: “Per tutto l’anno fiscale 23, si prevede che la domanda di carbone termico marittimo di alta qualità sarà forte e che i prezzi del carbone ad alto valore aggiunto dovrebbero rimanere ben sostenuti”.
Inoltre, ha citato le interruzioni delle forniture causate dalle forti piogge di luglio nella regione di Hunter Valley, nel Nuovo Galles del Sud, come sostegno ai prezzi.
Whitehaven ha annunciato un utile netto al netto delle imposte di 1,95 miliardi di dollari australiani nell’anno conclusosi il 30 giugno, grazie a un aumento di oltre tre volte del prezzo medio pagato per una tonnellata di carbone, salito in media a 325 dollari australiani.
Secondo Refinitiv, l’importo ha superato la stima media degli esperti di 1,89 miliardi di dollari australiani ed è stato più significativo della perdita di 543,9 milioni di dollari australiani dell’anno precedente.
L’azienda ha annunciato un dividendo finale di 40 centesimi australiani per azione, il più alto degli ultimi tre anni. Ha dichiarato di voler chiedere agli investitori il permesso di espandere il riacquisto di azioni proprie in ottobre.
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