Un miner di Bitcoin con sede a Singapore ha ridimensionato i piani per un’operazione in Kazakistan

I timori per la fornitura di energia elettrica e l’incertezza dei costi hanno costretto il miner di Bitcoin SAI.TECH (SAI), con sede a Singapore, a cancellare il resto dei suoi piani di sviluppo in Kazakistan, secondo un comunicato dell’azienda quotata al Nasdaq.

SAI ha annullato la seconda fase di un accordo di collaborazione per la distribuzione di energia elettrica da 90 MW firmato con Better Tech Limited nel 2021.

Secondo il comunicato, la decisione è stata presa dopo che SAI.TECH ha ricevuto preoccupazioni dai suoi partner energetici e dai clienti di hosting riguardo all’affidabilità e ai costi delle sue attività.

L’azienda ha dichiarato che le attività erano già state posticipate a causa dei disordini nazionali in Kazakistan, iniziati a gennaio di quest’anno.

D’altro canto, SAI continuerà a portare avanti la fase iniziale delle operazioni di mining di criptovalute, iniziata nell’agosto dello scorso anno e con una potenza di 15 MW.

In seguito alle misure restrittive imposte dalla Cina, i minatori si sono trasferiti in Kazakistan, che l’anno scorso è diventato il principale produttore di Bitcoin al mondo.

Tuttavia, all’inizio di quest’anno, il ministero dell’energia del Kazakistan ha individuato e disattivato 13 strutture illegali per il mining di criptovalute nello Stato, al fine di controllare il settore e ridurre l’estrazione illecita.

Il Paese dell’Asia centrale ha inoltre imposto ai minatori di criptovalute di presentare quotidianamente dei rapporti sullo stato delle attività.

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