Secondo un analista di Stanford, la spesa personale per i consumi negli Stati Uniti ha raggiunto nuovi massimi e la Fed dovrebbe aumentare i tassi di interesse di oltre il 9%

Ogni volta che viene pubblicato un nuovo rapporto finanziario o una nuova informazione per il grande pubblico, le prospettive per gli Stati Uniti rimangono desolanti.

A metà luglio è stato pubblicato il rapporto del Bureau of Labor Statistics sull’IPC, da cui risulta che i dati di giugno indicano un aumento record del 9,1% su base annua.

Il 27 luglio, la Federal Reserve degli Stati Uniti ha aumentato il tasso di interesse sui fondi federali di 75 punti percentuali (bps) per contribuire a raffreddare l’impetuosa inflazione del Paese.

Due giorni dopo, il Bureau of Economic Analysis (BEA) ha annunciato i dati dell’indice di spesa personale, attesissimi.

L’indice è aumentato del 6,8% a giugno, il più alto guadagno su 12 mesi dal gennaio 1982.

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Lo stesso giorno, il newsdesk di Kitco ha parlato con l’analista John Cochrane, secondo il quale la Federal Reserve statunitense dovrebbe aumentare i tassi di interesse oltre il 9%.

Cochrane ha detto che un criterio di oro o bitcoin non frenerebbe l’inflazione.

Secondo un esperto di economia dell’Università di Stanford, la “visione mainstream” è che la Fed deve aumentare i tassi “significativamente al di sopra” della fascia del 9%.

Cochrane ritiene che un protocollo bitcoin sia negativo e che il bitcoin (BTC) sia “inutile”.

Cochrane conclude che la soluzione ideale è che i nostri governi attuino strategie monetarie e fiscali solide e dedichino maggiore attenzione a tenere a bada l’inflazione.

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