Rendimenti del Tesoro più bassi e un dollaro più forte mantengono l’oro stabile

Nonostante le pressioni esercitate da un dollaro più forte e le preoccupazioni per ulteriori rialzi dei tassi della Federal Reserve, i prezzi dell’oro si sono mantenuti stabili martedì grazie al calo dei tassi obbligazionari statunitensi.


Alle 0707 GMT, il prezzo spot dell’oro era invariato a $1.779,39 l’oncia. A $1.795,70, i futures sull’oro USA sono scesi dello 0,1%.


Benchmark Il costo potenziale del possesso di oro, che non paga interessi, è diminuito in quanto i rendimenti del Tesoro decennale statunitense sono scesi per la terza sessione al 2,7788%.


Mentre il dollaro è salito ai massimi di una settimana sulla domanda di beni rifugio a causa dei deludenti dati economici globali che hanno alimentato i timori di recessione, i prezzi dell’oro sono scesi di oltre l’1% lunedì, raggiungendo i minimi di una settimana.


Secondo Matt Simpson, analista di mercato senior di City Index, “una serie di dati negativi provenienti dalla Cina ha riacceso i timori di una recessione mondiale, facendo salire il dollaro USA al costo delle materie prime”.


Per i clienti internazionali, un dollaro più forte fa aumentare il prezzo dell’oro e delle altre materie prime acquistate in dollari.


Simpson ha osservato: “Oltre a non aver attirato flussi sicuri, la rottura del supporto di 1.783 dollari da parte dell’oro ha indubbiamente comportato dei ritardi lungo il percorso.

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Inoltre, il modesto tentativo di venerdì di chiudere sopra 1.800 dollari ha mostrato che le cose non si stavano mettendo bene per l’oro a quei massimi”.


Ad agosto, l’attività delle fabbriche nello Stato di New York e la fiducia dei costruttori americani di case unifamiliari hanno raggiunto i livelli più bassi da poco prima dell’inizio dell’epidemia di COVID-19.


Dopo l’aumento del 3,9% del mese precedente, a luglio la produzione industriale cinese è aumentata del 3,8% rispetto a un anno fa.


Per attenuare la forte inflazione, i membri della Fed hanno mantenuto un tono da falco e hanno proposto altri aumenti dei tassi per il resto dell’anno.


Il calo della domanda di lingotti potrebbe derivare dall’aumento dei tassi d’interesse statunitensi e dall’indebolimento dell’economia. Gli investitori sono ora alla ricerca di indicazioni sui futuri aumenti dei tassi nei verbali della riunione della Fed di luglio, previsti per mercoledì.


Inoltre, l’argento spot è sceso dello 0,6% a 20,13 dollari l’oncia, il platino è sceso dello 0,8% a 926,10 dollari e il palladio è sceso dello 0,7% a 2.130,39 dollari.

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