Piani nucleari globali da rilanciare a causa della crisi energetica

Dopo la crisi nucleare del 2011, i governi asiatici ed europei stanno pianificando il riavvio dei piani di energia nucleare. Il rinnovato interesse per i progetti nucleari sta facendo il giro dei due continenti.


Molti dei principali Paesi asiatici ed europei stanno trovando metodi per aumentare la produzione di energia elettrica a causa dell’aumento dei costi del carburante dovuto alla guerra tra Ucraina e Russia. Vediamo alcuni dei principali sviluppi in alcuni Paesi asiatici.


GIAPPONE
Dopo il caso di Fukushima nel 2011, la popolazione giapponese aveva opinioni molto ostili nei confronti dell’energia nucleare. Tuttavia, la tendenza sembra essere cambiata dopo la carenza di energia elettrica nella prima metà dell’anno. Giugno è stato il mese più caldo registrato in Giappone. Dal 2021 a marzo, i rapporti finanziari mostrano che oltre il 3% del mix di energia elettrica in Giappone proviene dall’energia nucleare. Il governo giapponese è ora motivato ad aumentare la percentuale a più del 20% entro i prossimi otto anni.

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COREA DEL SUD
Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, intende portare avanti gli stessi piani di promozione dell’energia nucleare dell’ultimo governo. Ha deciso di aumentare le finanze dell’industria nucleare in modo che la Corea del Sud possa essere annoverata tra i primi esportatori di reattori nucleari.


Il contributo dell’energia nucleare del Paese è stato registrato al 27% nel 2021, che la Corea del Sud vuole aumentare al 30% entro il 2030. Per questo motivo, lo Stato gestisce già 24 reattori nucleari attivi. Il governo coreano ha inoltre in programma quattro nuovi reattori, che sono ancora in fase di costruzione ma saranno operativi molto presto.
CINA


Dopo Stati Uniti e Francia, il terzo produttore di energia nucleare è la Cina. Alla fine del 2021, la Cina aveva avviato con successo più di 50 reattori nucleari con una capacità produttiva complessiva di 54,6 GW. Due anni fa, la Cina ha annunciato l’avvio di 6-8 reattori con una capacità produttiva totale di 70 GW entro il 2025. 

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