Nella sua più recente serie di misure per affrontare la crisi del costo della vita e la pressione sulle finanze statali, l’Ungheria ha ridotto la gamma di individui che possono beneficiare del carburante a prezzo maggiorato e ha aumentato l’imposta sulle entrate per la società petrolifera e del gas MOL (MOLB.BU).
Secondo quanto dichiarato sabato dal capo dello staff del primo ministro, Gergely Gulyas, le misure limiteranno l’accesso alla benzina e al gasolio a prezzo ridotto ai veicoli di proprietà privata, ai veicoli agricoli e ai taxi, escludendo specificamente le auto di proprietà delle aziende.
L’amministrazione rilascerà anche una frazione del carburante tattico rimanente per garantire le forniture. Gulyas ha tuttavia affermato che ciò è necessario perché la raffineria primaria di MOL sul Danubio sarà fuori servizio a partire da lunedì per manutenzione, riducendo drasticamente il carburante disponibile per il mercato interno.
Gulyas ha affermato che le nuove norme sul price-cap sono entrate in vigore sabato a mezzogiorno.
Secondo un decreto governativo pubblicato sabato, il governo aumenterà la tassa sugli utili di MOL dal 25% al 40% a partire dal 1° agosto.
Nel tentativo di raccogliere 800 miliardi di fiorini per ridurre notevolmente il crescente deficit di bilancio, a maggio sono state introdotte una serie di imposte sul reddito di banche e società specifiche.
Gulyas ha affermato che ora sono giustificate ulteriori misure e che il governo potrebbe togliere il “profitto extra” generato da un maggior numero di persone che acquistano carburante a prezzi di mercato.
Il tetto massimo dei prezzi, che stabilisce il valore di vendita della benzina e del gasolio a 95 ottani, è stato introdotto lo scorso novembre in seguito all’aumento dei costi anche prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il tetto è stato istituito dall’amministrazione di Viktor Orban, il primo ministro. Ora rimarrà in vigore fino a ottobre, proteggendo i consumatori dall’inflazione, che attualmente è al punto più alto degli ultimi vent’anni.
Dato che lo stabilimento dell’azienda sul Danubio non è ancora in grado di produrre abbastanza gasolio per soddisfare la domanda del Paese anche in circostanze normali, venerdì Zsolt Hernadi, presidente esecutivo di MOL, ha messo in guardia da possibili interruzioni delle forniture di carburante, a meno che non vengano adottate misure per aumentare le importazioni di carburante.