L’UE tenta il trading azionario in stile Web3

L’Unione Europea (UE) è stata recentemente impegnata nell’elaborazione di leggi sulle criptovalute. Il suo principale sistema di licenze, la legislazione MiCA, e le controverse restrizioni sul riciclaggio di denaro stanno ottenendo accordi politici, il che implica che presto diventeranno leggi.

Oltre a queste, c’è una norma momentanea di più basso profilo che intende implementare le innovazioni della Distributed Ledger Technology (DLT) nelle azioni del mercato finanziario che imitano la negoziazione di obbligazioni e azioni, fornendo un metodo più efficace per l’investitore medio al dettaglio per accedere ai mercati che sono spesso strettamente protetti da utenti eletti.

Secondo la normativa, le società di trading finanziario possono utilizzare gli strumenti DLT per regolare immediatamente alcune transazioni senza intermediari, risparmiando tempo e denaro, con un conseguente accesso potenzialmente più economico, diretto ed efficace per i normali trader nei mercati convenzionali.

In pratica, i colossi dei mercati finanziari tradizionali potrebbero essere in grado di raccogliere i benefici, ma i sostenitori del Web 3 dovrebbero essere entusiasti dell’idea di eliminare l’intermediario, secondo CoinDesk. Potreste essere in grado di ottenere un’accessibilità pratica invece di negoziare attraverso broker o altri finanziatori.

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Sia gli appassionati di criptovalute che gli investitori tradizionali si chiedono se la DLT potrebbe snellire le modalità di gestione e registrazione degli scambi azionari, eliminando alcuni dei mediatori e mantenendo al contempo la sicurezza.

Dopo tutto, l’obiettivo della blockchain è quello di eliminare i gatekeeper centralizzati e fornire ai consumatori un’esposizione migliore e più diretta alle finanze.

In due modi, il nuovo regime pilota semplifica i sistemi attuali. Consente agli investitori in titoli, compresi gli investitori medi al dettaglio, di comunicare direttamente con il mercato.

Al contrario, le attuali restrizioni per evitare errori di ortografia e pratiche scorrette li obbligano a farlo attraverso intermediari autorizzati, come i broker.

Inoltre, consente alle borse di emettere direttamente i token piuttosto che tenerli in un deposito titoli autorizzato in modo indipendente, il che, secondo CoinDesk, aiuta a realizzare le aspirazioni di Web3.

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