L’India è molto più avanti delle nazioni sviluppate nella velocità con cui sta raggiungendo i suoi impegni per l’energia pulita, perché ha a cuore l’ambiente circostante e sta collaborando per diventare autosufficiente nel settore energetico, ha dichiarato venerdì alla Lok Sabha il ministro dell’Energia e delle Energie Nuove e Rinnovabili, R K Singh.

Dopo aver presentato per la discussione il disegno di legge sulla conservazione dell’energia (emendamento), il ministro ha rilasciato queste dichiarazioni. La proposta di legge prevede che tutte le strutture con un carico collegato di almeno 100 kW debbano ottenere il loro fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.

Secondo Singh, ogni nazione vuole diminuire le emissioni di gas serra per ridurre il riscaldamento globale e l’impatto dei cambiamenti climatici. Senza dubbio, questi cambiamenti climatici hanno stimolato le nazioni ad adottare fonti di energia rinnovabili o alternative.

Il ministro ha dichiarato che l’India ha preso l’impegno, in occasione della Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite del 2015, COP 21, che entro il 2030 il 40% della sua capacità di produzione di energia sarebbe stata soddisfatta da fonti non fossili, come le energie rinnovabili, e che ciò è stato realizzato nel novembre 2021.

Secondo il ministro, la nazione è attualmente ben posizionata in termini di produzione di energia elettrica e connettività, e le interruzioni di corrente sono segnalate per ragioni locali piuttosto che per mancanza di fornitura.

Secondo il ministro, il disegno di legge mira a richiedere il consumo di combustibili non fossili, come l’idrogeno verde e l’ammoniaca verde.

Ha affermato che, sebbene Cina, Stati Uniti ed Europa producano più emissioni di carbonio di loro, il Primo Ministro Narendra Modi ha dimostrato un forte impegno nell’affrontare il cambiamento climatico.

La discussione sarebbe proseguita dopo aver raggiunto un’impasse. All’inizio della settimana, Singh ha presentato al Lok Sabha il disegno di legge sulla conservazione dell’energia (atto di riforma).

Il disegno di legge mira a richiedere l’uso di combustibili non fossili per l’energia e le materie prime, tra cui idrogeno verde, ammoniaca verde, biomassa ed etanolo.