L’euro è salito venerdì rispetto al dollaro. Gli investitori prenderanno in considerazione i principali dati economici europei e le implicazioni legate ai rialzi dei tassi di interesse e di crescita della Fed negli Stati Uniti.
La coppia EUR/USD era scambiata sopra $1,0237 dello 0,40% alle 02:52 EST.
Oggi i riflettori saranno puntati sui dati del PIL dell’Eurozona per il secondo trimestre. Gli economisti prevedono un aumento del prodotto interno lordo dello 0,2%, in calo rispetto alla crescita trimestrale dello 0,6% registrata nei primi tre mesi dell’anno.
Anche il prodotto interno lordo francese è aumentato nel trimestre dello 0,5%, superando la crescita prevista dello 0,2%. Ma i rischi di ribasso probabilmente rimarranno, come dimostra il parere del membro del consiglio direttivo della BCE Ignazio Visco, secondo il quale c’è ancora la possibilità che la regione possa precipitare in un crollo.
I dati di giovedì hanno mostrato che l’economia statunitense ha subito una nuova contrazione nel secondo trimestre, con un calo del PIL dello 0,9% annualizzato rispetto al trimestre precedente, dopo una contrazione dell’1,6%.
Due trimestri consecutivi di crescita negativa sono considerati la definizione tecnica di recessione, ma gli Stati Uniti non seguono questa definizione.
Mercoledì la Federal Reserve ha anche suggerito che un rallentamento dell’attività economica potrebbe indurre la banca a sospendere l’aumento dei costi di finanziamento. Il commento è arrivato dopo che la BCE ha aumentato i tassi d’interesse di 75 punti base per il secondo mese, al fine di ridurre l’inflazione in crescita.
Venerdì l’indice del dollaro USA è sceso dello 0,63% a 105,68 dopo aver toccato il minimo dal 5 luglio.
Il biglietto verde rispetto alle altre principali valute è in procinto di registrare la seconda perdita consecutiva della settimana.