L’editoriale del direttore: dopo il voto tra novità, conferme e auto-candidature

Nel centrosinistra tiene banco l'incotro tra Di Maio e Sala. Nel centrodestra, invece, le elezioni regionali.
Cristiano Puglisi
Cristiano Puglisi

I giorni immediatamente successivi alle elezioni amministrative sono anche e inevitabilmente i giorni in cui i partiti e gli schieramenti politici, risultati alla mano, iniziano a ragionare sulle scadenze elettorali successive: le consultazioni politiche e regionali del 2023, in questo caso. E se sul versante del centrosinistra tiene banco l’incontro tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il sindaco Giuseppe Sala a Milano, che secondo diversi osservatori potrebbe portare alla costituzione di un nuovo (l’ennesimo) soggetto centrista, sul versante opposto, quello del centrodestra, si sta chiudendo la partita della candidatura a governatore della Lombardia: il presidente uscente, Attilio Fontana, forte anche del proscioglimento nell’inchiesta sulla fornitura di camici che aveva tenuto banco durante la pandemia, veleggia verso una riconferma alla guida della coalizione, con il supporto non solo del suo partito (la Lega), ma anche degli alleati.

Un epilogo scontato per tutti, o quasi, dalle parti del Pirellone. Tra le eccezioni, la vicepresidente con delega al Welfare, Letizia Moratti. La quale non ha ancora comunicato ufficialmente il passo indietro rispetto ai propositi di ”discesa in campo” recentemente manifestati. Ma, dato lo scarso sostegno finora raccolto, è probabilmente solo una questione di tempo prima che gli eventi la costringano a farlo.