I funzionari dell’Unione Europea che si occupano di energia si sono riuniti venerdì a Bruxelles per discutere di come proteggere i cittadini e le aziende dall’aumento delle bollette del gas e dell’energia elettrica quest’inverno.
La Presidente Ursula von der Leyen (Commissione europea) ha cercato di definire il quadro della discussione di venerdì con una strategia in cinque punti. Questa comprende un tetto massimo per i prezzi del gas russo, una tassa sui guadagni dei combustibili fossili, un obiettivo obbligatorio di riduzione del consumo energetico e linee di credito urgenti per le aziende elettriche.
Vladimir Putin ha reagito alle proposte intimando di rinegoziare gli attuali accordi di fornitura se fosse stato imposto un limite alle esportazioni di energia russa, avvertendo che era disposto a lasciare che l’Europa “congelasse” nella stagione invernale.
È improbabile che le nazioni partecipanti all’UE raggiungano un accordo sulle politiche proposte venerdì.
Durante lo stallo per lo sbarramento del Cremlino in Ucraina, il blocco dei 27 Paesi dell’UE ha visto un drastico calo delle esportazioni di gas dalla Russia, di solito il suo principale fornitore di energia.
Il carburante russo importato in Europa rappresenta ora il 9% delle importazioni totali, un calo significativo rispetto al 40% circa di prima del conflitto.
L’acerrimo disaccordo energetico tra Bruxelles e Mosca ha recentemente portato la Russia a bloccare completamente i flussi di gas attraverso una linea di approvvigionamento cruciale per l’Europa, con il rischio di una flessione e di un deficit di approvvigionamento invernale.
Parlando prima degli incontri a Bruxelles, Kadri Simson ha dichiarato ai media che la sessione di venerdì è fondamentale per dotare le autorità degli strumenti essenziali per gestire la crescente carenza di energia.
Da quando la Russia ha occupato l’Ucraina a fine febbraio, i prezzi dell’energia sono aumentati, spingendo l’Occidente a reagire con una serie di dure politiche economiche.