La Fed Non Può Combattere l’Inflazione da Sola

La fonte dell’inflazione statunitense è abbastanza chiara e non si può fare molto contro la quantità di moneta in circolazione.

Mercoledì, l’inflazione negli Stati Uniti è arrivata ad un tasso più alto rispetto alle aspettative degli economisti di Wall Street, con l’intero Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) in aumento di uno sconvolgente 9,1% rispetto all’ultimo anno. L’inflazione totale ha registrato un’impennata nel mese precedente, in aumento dell’1,3% su base mensile rispetto ad un aumento dell’1,0% nel mese di Maggio. I prezzi, escludendo energia e cibo, sono stati più contenuti aumentando del 5,9% nell’arco di 12 mesi e passando dallo 0,6% di Maggio allo 0,7% di Giugno.

I mercati finanziari sono crollati nelle news, anche se in modo modesto. Lunedì mattina, il Nasdaq e il Dow Jones Composites hanno perso meno dell’1%. Ciò è in parte dovuto al fatto che la Casa Bianca di Biden ha firmato ieri un ordine esecutivo, spingendo le azioni al di sotto dell’1% prima della chiusura dell’11 Luglio.

Le criptovalute hanno risposto in modo drammatico, con BTC che ha subito un crollo di oltre il 3% sui dati dell’Indice dei Prezzi al Consumo e Ether che ha avuto un “sanguinamento” di oltre il 4%. Questa natura più automatica delle criptovalute fa riflettere su alcune questioni: la natura più speculativa degli asset li rende più aperti ai rialzi dei tassi. Al contrario, la maggiore concentrazione di criptovalute tra i possessori potrebbe significare una minore capacità di previsione nel mercato delle criptovalute.

L’inflazione Causa Tante Cose

In effetti, l’inflazione è dannosa per l’economia per molte ragioni. L’inflazione crea fondamentalmente incertezza tra gli investitori e speculatori poichè rende difficile la pianificazione.

Che si tratti di azioni o criptovalute, i mercati finanziari sono generalmente considerati meno preoccupati dell’impatto diretto dell’inflazione su Main Street rispetto alla risposta della Federal Reserve attraverso la quantità di moneta in circolazione, chiamata anche “tasso overnight”.

I titoli azionari sono scesi in sordina, anche al di là dei numeri attesi, riflettendo il fatto che la Fed ha annunciato un programma di rialzi dei tassi di interesse e i piani che hanno già spinto il mercato azionario a scendere di circa il 15% dal picco di Gennaio. In gergo, il risultato dell’IPC è stato superiore alle attese e, in una certa misura, già “prezzato”.

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