L’editoriale del direttore: l’autostrada dei brianzoli e la partita fondamentale delle compensazioni

Le infrastrutture strategiche, per la Brianza, sono una partita aperta, con tanti punti interrogativi. Alla fine l’opera che sembra avviarsi verso una conclusione più felice è l’autostrada Pedemontana.
Cristiano Puglisi
Cristiano Puglisi

Le infrastrutture strategiche, per la Brianza, sono una partita aperta, con tanti punti interrogativi. Tra cantieri che sembrano stentare a partire (è il caso della metrotranvia Milano-Desio-Seregno ma anche del futuro arrivo a Monza delle linee metropolitane milanesi, che continua a slittare), progetti che in molti sperano possano realizzarsi ma il cui destino è sospeso in una sorta di limbo (come per il prolungamento della M2 nel Vimercatese o il recupero del “frecciarancio” Milano-Limbiate) alla fine l’opera che sembra avviarsi verso una conclusione più felice è l’autostrada Pedemontana.

Certo, resta al centro del dibattito il tema della “tratta D”, quella che riguarda i territori più a Est della provincia brianzola, ma per il resto la realizzazione dell’infrastruttura viabilistica di cui si parla da decenni pare essere un dato acquisito. Tanto che, al netto delle polemiche (talvolta condivisibili, talvolta meno) che hanno investito la storia di questo progetto, sindaci e amministratori sanno benissimo che, ormai, la questione riguarda principalmente le opere compensative che dovranno essere realizzate e i fondi a disposizione per implementarle. Una partita, quest’ultima, che il territorio dovrà giocarsi bene e che potrebbe essere il volano per risolvere criticità viabilistiche che durano davvero da troppo tempo.