SBI Group, un conglomerato economico giapponese, ha dichiarato di voler aumentare le proprie controparti e soluzioni di trading nel mercato statunitense delle valute virtuali. La megabanca sta progettando di entrare nel mercato del trading di derivati su valute virtuali negli Stati Uniti.
La banca ha annunciato in una notifica che Clear Markets Inc, la filiale statunitense di Clear Markets (CM) di cui detiene il 12%, ha ricevuto dalla CFTC l’autorizzazione a fornire derivati su asset virtuali OTC fisicamente stabiliti.
Secondo SBI, si tratta della prima autorizzazione di questo tipo ai sensi delle linee guida della CFTC sulle Swap Execution Facility (SEF). CM crea e gestisce reti di trading virtuale e il market maker di criptovalute del Gruppo SBI, SBI Alpha, ha già completato i pagamenti pilota sul suo sistema di trading.
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Nel frattempo, CM lancerà i suoi servizi di derivati su criptovalute OTC per gli investitori con il trading di opzioni su USD/BTC, con l’ambizione di estendere l’offerta in futuro. Secondo SBI, la certificazione rappresenta un significativo passo avanti per il settore degli asset digitali negli Stati Uniti.
Ad eccezione di Clear Markets, il Gruppo SBI ha investito in diverse startup di valute virtuali per diventare un’infrastruttura finanziaria di nuova generazione nel mondo virtuale. Il Gruppo SBI detiene Sygnum, un istituto svizzero di asset virtuali, e i marketplace giapponesi TaoTao e FXCoin.
L’autorizzazione di CM segue la spinta della CFTC ad ampliare la propria autorità di vigilanza sulle valute virtuali. La commissione per la negoziazione dei futures sulle materie prime negli Stati Uniti ha chiesto ai legislatori una legislazione che le conferisca una responsabilità più centrale nella supervisione dei derivati sugli asset digitali e degli asset digitali designati come prodotti.
L’attivismo ha dato i suoi frutti: se approvate, due proposte di legge al Senato degli Stati Uniti aumenteranno l’autorità della CFTC.
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