Il Wall Street Journal parla del rally di Bitcoin e degli ETF Spot

La criptovaluta cattura l’attenzione del famoso quotidiano, grazie alla sua crescita inaspettata.

Il Wall Street Journal ha recentemente parlato del Bitcoin e dell’aumento del valore. La criptovaluta è cresciuta del 13% negli ultimi 7 giorni, arrivando a circa 34.500 dollari.

Come dimostra il grafico, negli ultimi due anni il Bitcoin ha avuto un calo dai 60.000 ai 40.000 dollari, per poi crollare fino ai 20.000 dollari con il crollo di TerraUSD e FTX. Nel 2023, il Bitcoin non è riuscito a superare la resistenza dei 30.000 dollari, oscillando tra i 26.000 e i 28.000 dollari.

I primi segnali di ripresa si sono visti con la richiesta degli ETF Spot da parte dell’asset manager BlackRock e con il mandato per la sentenza per gli ETF Spot di Grayscale, emesso dalla Corte statunitense.

Come evidenziato dal Wall Street Journal, la nuova crescita improvvisa suscita diversi dubbi, in quanto non sembra giustificata da alcun avvenimento concreto. 

Secondo gli analisti, il valore dell’asset è salito proprio grazie all’entusiasmo generato dagli ETF Spot che la SEC potrebbe approvare a breve.

Gli ETF Spot del Bitcoin negli Stati Uniti vengono ritenuti un punto di svolta da molti esperti del settore, in quanto permetterebbero di investire in BTC tramite i metodi della finanzia tradizionale. Di conseguenza, il Bitcoin diventerebbe più accessibile e richiesto.

Le previsioni sul Bitcoin, vedono l’asset arrivare a 40.000 dollari nel 2024, grazie alla combinazione degli ETF Spot e dell’halving. Programmato per la primavera dell’anno prossimo, l’halving del Bitcoin dimezzerà le ricompense dei miner, riducendo l’offerta dei Bitcoin e aumentandone la domanda.

Questo meccanismo della blockchain avviene ogni quattro anni e storicamente ha sempre generato un aumento del valore della criptovaluta.

L’halving causa anche un “aggiornamento” nel mining, in quanto la riduzione delle ricompense può portare diversi miner ad abbandonare l’attività, lasciando spazio a miner e mining farm con attrezzature moderne che permettono di guadagnare BTC con un minore consumo energetico. 

Allo stesso tempo, ci sono nuove piattaforme come Bitcoin Minetrix che propongono soluzioni alternative e accessibili.

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Bitcoin Minetrix: la nuova piattaforma di cloud mining

Sebbene l’halving può portare a un rinnovo delle attrezzature per il mining, questa rimane comunque un’attività poco accessibile.

La crescita del Bitcoin può portare molte persone a voler ottenere un reddito passivo in BTC, il problema è che assemblare un computer o un hardware domestico per il mining richiede diverse conoscenze tecniche, nonché un notevole investimento.

Ci sono ovviamente dei metodi alternativi, come i servizi di cloud mining che consentono di noleggiare l’attrezzatura a distanza, firmando dei contratti e pagando per ottenere l’hash rate, ovvero la potenza di calcolo necessaria per l’estrazione di ricompense in BTC.

I contratti del cloud mining possono durare mesi o anni, una soluzione poco conveniente proprio per la volatilità del Bitcoin.

La piattaforma Bitcoin Minetrix vuole risolvere questo problema e rendere il mining accessibile a tutti, tramite lo Stake-To-Mine

Il meccanismo permetterà agli utenti di mettere in stake il token nativo BTCMTX e ottenere in cambio token ERC-20 non scambiabili che fungeranno da crediti per il mining. 

Bruciandoli si genererà hash rate che verrà utilizzato sul servizio di cloud mining di Bitcoin Minetrix per ricavare ricompense in BTC.

Al momento, la piattaforma non è attiva in quanto ancora in fase di presale, durante la quale sono stati raccolti più di 2,7 milioni di dollari. Il BTCMTX venduto a 0,0113 dollari, un valore che aumenta ad ogni nuova fase della presale. Mettendo il token in stake in presale, sarà possibile ottenere ricompense passive in BTCMTX con un APY attuale del 215%.

Il team conta di raccogliere 15 milioni di dollari e utilizzarli per lo sviluppo della piattaforma e di una dashboard per la gestione dei BTCMTX. A tal proposito, Bitcoin Minetrix non presenterà alcun contratto ai propri utenti, i quali saranno pieni proprietari dei loro token e potranno usarli per il mining, venderli o prelevarli dallo staking in qualsiasi momento.

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