Il petrolio continua a scendere a causa delle prospettive di debolezza della domanda

Martedì i prezzi del petrolio sono scesi in seguito agli ultimi dati che hanno mostrato come la Cina, il più grande consumatore di petrolio al mondo, stia vivendo un rallentamento economico.


Alle 0635 GMT, il prezzo dei futures sul Brent era sceso di $1,21, o dell’1,3%, a $93,89 al barile. I futures sul greggio WTI sono scesi di 84 centesimi, o dello 0,9%, a 88,57 dollari. I prezzi di riferimento dei futures sul petrolio sono scesi di quasi il 3% nelle sessioni precedenti.


L’economia del Paese ha subito un rallentamento inaspettato a luglio a causa della politica zero-COVID di Pechino e di una crisi immobiliare, spingendo la banca centrale cinese ad abbassare i tassi di prestito per stimolare la domanda.

Yeap Jun Rong, stratega di mercato, ha dichiarato in una nota: “La revisione al ribasso delle previsioni di crescita della Cina nelle statistiche economiche di luglio ha messo sotto pressione i prezzi delle materie prime in generale e ha sollevato preoccupazioni sulle prospettive della domanda”.

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A seguito dell’emissione di quote aggiuntive da parte di Pechino, che ha messo ulteriore pressione sui margini di raffinazione già in fase di raffreddamento, si prevede che le esportazioni cinesi di prodotti combustibili aumenteranno ad agosto, raggiungendo quasi il massimo di un anno. Gli investitori hanno anche osservato le discussioni sul rilancio dell’accordo nucleare iraniano del 2015.


Secondo i commentatori, “più petrolio potrebbe entrare nel mercato se l’Iran, gli Stati Uniti e l’UE adottassero la proposta dell’Unione Europea di allentare le restrizioni sulle esportazioni di petrolio iraniano”.


Un funzionario dell’UE ha affermato che lunedì l’Iran ha reagito alla bozza di documento “finale” inviata dall’UE per mantenere in vita l’accordo nucleare del 2015; non sono ancora state fornite ulteriori informazioni. Il ministro degli Esteri iraniano ha esortato gli Stati Uniti ad essere flessibili per superare le ultime tre difficoltà.


Martedì, il premio dei futures WTI front-month rispetto ai barili che caricano in sei mesi è sceso a 3,46 dollari al barile, il livello più basso in quattro mesi, indicando un allentamento della tensione nell’offerta immediata.

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