Dopo un drastico calo dai massimi storici, si prevede che i prezzi globali del rame continueranno a diminuire ancora per un bel po’.

Poiché i produttori hanno accelerato in seguito alla revoca delle restrizioni COVID, fattori come i colli di bottiglia presenti nella catena di approvvigionamento e la congestione portuale si sono attenuati, le esportazioni cinesi hanno continuato ad aumentare più rapidamente a giugno. Da tenere presente, che una grossa percentuale dell’economia cinese è costituita dal settore immobiliare.
A causa della domanda fiacca nella Cina dei principali clienti, dove i blocchi COVID hanno interrotto l’attività, i prezzi del rame, che ora sono di circa 7.300 dollari per tonnellata, sono diminuiti del 30 percento da un record di 10.845 dollari a marzo e sono ai minimi da novembre 2020.
Tuttavia, tali cali sono previsti a causa della recessione globale, che potrebbe tradursi in uno stimolo, con il programma da 4 trilioni di yuan (593,25 miliardi di dollari) messo in atto durante la crisi finanziaria del 2008, secondo l’analista di Citi Max Layton.
“L’allentamento finora non è stato abbastanza grande”, ha affermato Layton.

L’Europa e gli Stati Uniti torneranno a crescere quando la Cina tornerà a correre.
“Probabilmente non ci sono abbastanza progetti infrastrutturali”, ha aggiunto. Dovranno concentrarsi sulla proprietà, ma non accadrà nei prossimi sei mesi, ha affermato Layton, che ha anche previsto che il mercato del rame sarà bilanciato con successo quest’anno.
Le piccole quantità coinvolte e il tempo necessario per l’approvazione e l’avvio dei progetti hanno indotto i mercati dei metalli a respingere gli impegni della Cina di aumentare rapidamente la spesa per le infrastrutture.
A differenza delle infrastrutture, il settore immobiliare offre un ampio sostegno all’attività economica, secondo l’analista di Liberum Tom Price, che dubita che il rafforzamento del settore immobiliare possa aumentare la domanda di metalli industriali.
Il rame è necessario per tutta la popolazione mondiale