Il forte settore del carbone cerca strategie per mantenere il suo posto nella lunga crisi energetica Russe

Senza dubbio, l’invasione russa dell’Ucraina e le crisi energetiche che ne sono seguite hanno favorito notevolmente l’industria carboniera mondiale.

Tuttavia, l’industria sta iniziando a guardare oltre l’ottimismo a breve termine del momento e a capire come rimanere rilevante nel mix energetico mondiale piuttosto che appassire e morire in un ambiente limitato dalle emissioni di carbonio.

Il programma Coaltrans Asia riunisce i principali stakeholder dell’industria carboniera asiatica questa settimana a Bali, una popolare destinazione turistica in Indonesia.

Considerato l’aumento dei prezzi del carbone termico dopo la guerra di Mosca all’Ucraina del 24 febbraio, che ha visto i futures collegati al prezzo di riferimento australiano di Newcastle raggiungere il livello storico di 457,80 dollari per tonnellata a settembre, dopo essere più che raddoppiati nei 12 mesi precedenti, questo non sorprende.

Molti ambientalisti, inoltre, screditano ampiamente la CCS, ritenendola impossibile da implementare e fallendo soprattutto nelle aree in cui è stata sperimentata.

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Compensazioni di carbonio

Le compensazioni di carbonio potrebbero fornire una risposta più praticabile poiché, in linea di principio, consentirebbero a tutte le parti coinvolte nell’industria del carbone – dai minatori alle società di servizi – di affermare che l’effetto del loro inquinamento è stato interamente mitigato.

Affinché questa situazione abbia successo, è necessario affrontare una serie di ostacoli, primo fra tutti il problema di chi paga.

Tuttavia, sarà fondamentale che le compensazioni di carbonio siano credibili e considerate come un’effettiva rimozione di carbonio dall’atmosfera, in contrapposizione alla pratica più discutibile di alcune compensazioni di riduzioni di emissioni, come pagare i proprietari di terreni per mantenere le foreste esistenti invece di abbatterle.

La preoccupazione principale diventa quindi la spesa per compensare completamente tutte le emissioni, spesso indicate come Ambito 1, 2 e 3, supponendo che le compensazioni siano reali e verificate.

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