All’inizio di quest’anno, il fondatore di Wework è riapparso con una nuova società ed un nuovo progetto: utilizzare le criptovalute per contrastare i cambiamenti climatici.
Flowcarbon, questo il nome della società, nei mesi scorsi ha dovuto fermare tutte le attività legate al lancio di nuovi prodotti, perché il mercato non è più florido come un anno fa. Anche altre società stanno subendo i contraccolpi legati all’instabilità delle maggiori criptovalute.
Flowcarbon e i suoi fondatori stanno lanciando una nuova criptovaluta che si scambia su svariate piattaforme informatiche decentralizzate. Il “carbon credit”è uno strumento finanziario principalmente incontrollato e volatile.
Questi crediti verranno rilasciati dopo il pagamento di alcuni “dazi”, cercando così di scoraggiare l’uso di fonti altamente inquinanti. Ogni punto di credito simboleggia una tonnellata metrica di CO2 evitata o evitabile. Le aziende o gli individui che acquisteranno il credito lo abbandoneranno per contrastare l’effetto serra.
Secondo il Journal, Neumann è stato coinvolto in svariate attività commerciali e immobiliari, ma a queste domande l’interessato ha preferito non rispondere. E dopo che Toucan e KlimaDAO, ad ottobre, hanno iniziato a pubblicizzare la loro moneta, l’immissione di denaro nel mercato è aumentata sensibilmente.
Il valore totale di tutte le valute Klima in circolazione ha superato il miliardo di dollari, raggiungendo al suo apice a fine ottobre. Inoltre, visto il binomio che da sempre ha caratterizzato il mondo crypto, ovvero, criptovalute=alti consumi, molti osservatori non sono così sicuri che queste criptovalute “anticarbonio” saranno davvero utili nel contrastare i cambiamenti climatici..
Toucan, Klima e altre startup sono pronte a proseguire con lo stop alle attività, almeno fino a quando il mercato non si riprenderà del tutto.
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