Global Brain sostiene Tailor, un’azienda di pianificazione delle risorse aziendali senza testa con sede in Giappone e sostenuta da Y Combinator

Y Combinator e Global Brain hanno fornito a Tailor, una piattaforma ERP incentrata sul back end giapponese, un investimento iniziale di 4,3 milioni di dollari.

Tailor, co-fondata nel 2021 da Yo Shibata e Misato Takahashi, è una piattaforma di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) priva di interfaccia grafica; come ha spiegato Shibata a TechCrunch, la piattaforma utilizza invece un’interfaccia di programmazione delle applicazioni (API) per trasmettere le informazioni dai sistemi di back-office come quelli finanziari e di approvvigionamento.

Secondo Shibata, per i clienti è difficile adattare gli ERP legacy forniti da SAP, Oracle, NetSuite (di proprietà di Oracle) e da operatori locali come OBIC. Secondo Shibata, uno dei motivi è che i loro sistemi sono tipicamente progettati per le organizzazioni più grandi del mondo, il che li rende poco adatti e costosi per i progetti delle piccole e medie imprese. Inoltre, la vasta scelta di attributi e la complessità dell’esperienza utente spesso frustrano questi clienti ERP.

Le aziende giapponesi devono affrontare ingenti spese di manutenzione e una crescita stagnante. Secondo il rapporto, gran parte del budget del settore software giapponese è destinato allo sviluppo di soluzioni su misura.

Secondo Shibata, “il design API-first di Tailor accelererà lo sviluppo di strumenti interni personalizzati e renderà più semplice per le aziende interfacciarsi con soluzioni SaaS di terze parti”.

Shibata e Misato sono imprenditori seriali; nel 2013 hanno lanciato e venduto un’altra azienda, Spotlight, una società di tecnologia per la vendita al dettaglio, a Rakuten per 20 milioni di dollari. L’anno scorso si sono riuniti per affrontare una sfida più grande, con la speranza di penetrare nel mercato internazionale utilizzando la piattaforma ERP di Tailor e l’obiettivo ambizioso di raggiungere un miliardo di dollari di vendite.

L’azienda giapponese ha un cliente e dieci dipendenti, ma spera di arrivare a venti entro la fine dell’anno. Shibata ha dichiarato che “l’azienda utilizzerà il seed money per migliorare le funzionalità del prodotto e le capacità di onboarding degli sviluppatori”. Inoltre, entro il 2023, l’azienda spera di avere il prodotto pronto per gli sviluppatori statunitensi e di venderlo in quel Paese.

Shibata ha dichiarato che “vogliamo rivoluzionare il modo in cui viene sviluppato il software aziendale”.