I dati sulle vendite al dettaglio del Regno Unito hanno evidenziato una strada in difficoltà. Le statistiche del National Bureau of Economic Research mostrano che il calo dell’1,6% delle vendite al dettaglio di agosto ha proseguito una tendenza al ribasso iniziata nell’estate del 2021.
L’ONS ha dichiarato che “tutti i settori primari” hanno registrato un calo delle vendite durante il mese, che non si verificava dal luglio 2021 (quando sono stati eliminati tutti i limiti legislativi sull’ospitalità). Le vendite al dettaglio sono diminuite del 5,1%, soprattutto nei tre mesi terminati ad agosto 2022, ma il valore delle vendite è cresciuto del 5,6%”, riflettendo un deflatore annuo suggerito (o indicato come aumento dei prezzi) del 10,7%. Il Cable ha toccato un minimo di quasi quattro decadi a 1,1350 poco dopo l’annuncio, facendo crollare la sterlina.
La Banca d’Inghilterra (BoE) pubblicherà la sua prossima decisione di politica monetaria giovedì, come indicato nell’articolo precedente, con un aumento dei tassi di 50 punti base già previsto.
Un giorno prima che il cancelliere britannico Kwasi Kwarteng presenti un mini-bilancio di emergenza, la banca centrale del Regno Unito è costretta a fare una scelta difficile e a dichiararla pubblicamente. Se il governo britannico terrà fede all’impegno di controllare le bollette energetiche dei consumatori per i prossimi due anni, l’inflazione del Regno Unito (ora al 9,9%) diminuirà drasticamente.
Alcune banche d’investimento avevano precedentemente previsto un’inflazione del 20% o più nel Regno Unito. Se la BoE ritiene che il cancelliere riuscirà a calmare le pressioni sui prezzi il giorno seguente, potrebbe trattenersi dall’aumentare i tassi di 75 punti base. Per questo motivo, la coppia GBP/USD potrebbe essere soggetta a un ulteriore sell-off se la Federal Reserve statunitense aumenterà i tassi di interesse di almeno 75 punti percentuali mercoledì.
Dopo che la coppia ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 1985, era difficile prevedere dove la coppia GBP/USD avrebbe trovato un supporto stabile. Anche se non possiamo considerare un rimbalzo a breve termine, la struttura del grafico suggerisce che il cable scenderà.
La percentuale di trader long rispetto ai trader short è di 4,70 a 1. Secondo le statistiche dei trader al dettaglio, l’82,47% dei trader rimane net long. Con una posizione netta lunga, il numero di trader è aumentato dell’8,29% ieri e del 10,21% rispetto alla scorsa settimana, mentre il numero di trader con una posizione netta corta è sceso del 20,58% ieri e del 27,32% rispetto alla scorsa settimana.
Poiché di solito pensiamo il contrario della massa, il fatto che i trader siano net-long sulla coppia di valute GBP/USD è una bandiera rossa che indica che il tasso di cambio continuerà a scendere. Abbiamo una maggiore tendenza al trading ribassista contrarian sulla coppia GBP/USD, dato che i trader sono net-long rispetto a ieri e alla scorsa settimana.
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