Nel primo giorno della settimana, il dollaro ha trascorso il suo tempo in contropiede, perdendo terreno rispetto alla maggior parte dei suoi rivali significativi. Tuttavia, nel pomeriggio statunitense, è rimbalzato quando Wall Street non è riuscita a mantenere i guadagni iniziali e ha virato in rosso.

Venerdì, il biglietto verde ha iniziato ad allentare la presa grazie ai dati rassicuranti degli Stati Uniti sulle questioni legate alla recessione a breve termine. Lunedì, un breve calendario macroeconomico l’ha tenuto sulle spine in vista delle decisioni delle banche centrali. La Fed statunitense è entrata nel suo periodo di blackout in vista della riunione della prossima settimana. Tuttavia, la Banca Centrale Europea (BCE) annuncerà la sua politica monetaria nella prossima settimana, giovedì.

La crisi energetica europea potrebbe cambiare le carte in tavola per l’EUR/USD, che ha recuperato oltre 1,0200. La società russa Gazprom ha dichiarato la forza maggiore sulle forniture e ha anche affermato di non poter assicurare le forniture di gas all’Europa a causa di condizioni straordinarie. L’Agenzia interna per l’energia ha consigliato all’UE di ridurre il consumo di gas in inverno. Attualmente, la coppia scambia intorno a 1,0150.

Un dollaro più morbido ha aiutato GBP/USD a raggiungere 1,2039, ma la coppia si è ritirata vicino all’attuale area di 1,1960 in un clima di deterioramento a fine giornata.

Con USD/CAD a 1,2965 e AUD/USD a 0,6815, le valute legate alle materie prime hanno mantenuto la maggior parte del loro guadagno iniziale.

L’oro ha cercato di recuperare alcune perdite, ma ha concluso la giornata a 1.708 dollari l’oncia troy e rischia di scendere ulteriormente. D’altra parte, i prezzi del greggio mantengono la maggior parte dei guadagni iniziali, con il WTI scambiato a 98,80 dollari al barile.