Criptovalute e titoli azionari colpiti in pieno mentre i costruttori non se ne accorgono neppure

Chi poteva immaginare che l’espansione fosse ancora in agguato? Il rapporto sul valore degli acquisti (CPI) è stato consegnato giovedì. Il CPI – che tiene conto del costo generale dei prodotti negli Stati Uniti – è aumentato dell’8,2% a settembre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, superando l’indicatore dell’8,1%.

Che ne dite di fermarci rapidamente? Attualmente abbiamo due numeri dell’IPC. Un numero dell’IPC – l’IPC – è il numero dell’IPC: l’adeguamento del costo delle merci per gli acquisti. L’altro numero dell’IPC – l’IPC centrale – è la formazione degli esperti, il numero modificato dell’IPC: l’aggiustamento del costo della merce degli acquirenti, nella misura in cui escludiamo il costo di cose a volte imprevedibili, ma non eccessivamente significative.

Ma si tratta di cose come cibo ed energia. In apparenza le cose principali in generale. Da questo equivalente, l’articolo di Helene Braun: “La copertura sanitaria, ad esempio, è aumentata del 28% rispetto all’anno precedente, il più grande incremento di tutti i tempi. Allo stesso modo, i generi alimentari di base sono risultati più costosi del 13% rispetto all’anno precedente e i costi di locazione hanno subito un’impennata del 7,2%, la più notevole degli ultimi quarant’anni”. Quindi i servizi medici (anzi, la protezione, quindi non un’identicità ideale ma piuttosto sufficiente), il cibo e l’affitto sono più costosi negli Stati Uniti (il più elevato degli ultimi 40 anni), ma l’espansione non è eccessivamente terribile se si strizzano gli occhi e si inclina un po’ la testa. Così è la vita.

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Come si legge in una dichiarazione dell’organizzazione di Biden: “Il presente rapporto mostra alcuni progressi nella lotta contro l’aumento dei costi, anche se abbiamo ancora del lavoro da fare. L’espansione negli ultimi mesi è arrivata al punto medio del 2%, ad un tasso annualizzato”. Lasciando da parte l’aspetto politico, cosa doveva dire il mercato alla luce delle notizie sull’IPC?

Tutto sommato, esattamente alle 12:30 UTC (8:30 ET), quando è stato consegnato il rapporto CPI, il costo del bitcoin (BTC) è sceso del 4%. Allo stesso modo aveva oscillato di circa l’1% intorno alle 10:15 UTC (6:15 a.m. ET), in attesa del rapporto CPI. Poi, a quel punto, il bitcoin ha trascorso il resto della giornata schiacciandosi fino a 19.410 dollari alle 20:30 ET, con un rialzo del 2,3% in più di 12 ore

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