Come la DeFi può superare schemi Ponzi e shitcoin 

La primavera della DeFi si è trasformata nell’inverno delle criptovalute, con un lato positivo: gli investitori si chiedono: "Da dove viene il rendimento?".

Il boom della DeFi, la finanza decentralizzata, ha prodotto enormi guadagni per qualcuno e ha creato dei milionari dall’oggi al domani. Oggi il boom non c’è più, la corsa all’oro è rallentata parecchio e non pochi progetti si sono rivelati schemi Ponzi o shitcoin

La capitalizzazione di mercato del settore è crollata da 3 trilioni di dollari a meno di 1 trilione. Chi non vede di buon occhio le criptovalute ha rincarato la dose sostenendo che questi asset digitali sono solo una finzione e non offrono vera ricchezza. Inoltre, a causa di attacchi hacker, sono stati sottratti fraudolentemente oltre 4 miliardi di dollari, quindi il problema della sicurezza rimane.

Ma è possibile intravedere un lato positivo nel cosiddetto inverno delle criptovalute: il bear market spazza via i progetti non redditizi e costringe gli operatori del settore a concentrarsi sull’utilità e sulla praticità di un progetto.

Senza la fuorviante euforia dell’”hype”, il clamore generato sui mezzi di comunicazione e sui social, e senza l’idea di volersi arricchire in brevissimo tempo, oggi gli investitori sono in grado di valutare i progetti più efficacemente e in modo più razionale per trovare risposte a domande importanti.

Una di queste domande spesso nascosta è: “Da dove viene il rendimento?” In molti casi sfortunati, la risposta è: “Se ancora non lo sai, tu sei il rendimento”.

Gli sviluppatori devono raddoppiare la praticità e l’utilità di un progetto per fornire agli utenti rendimenti sostenibili per ripristinare la fiducia danneggiata nella DeFi sprigionandone tutte le potenzialità.

Rendimento reale: solo un sogno irrealizzabile?

Il declino dei mercati finanziari e il numero crescente di piattaforme fallite alimentano lo scetticismo nei confronti dei rendimenti promessi. Ecco perché le aziende crypto cominciano a parlare sempre più spesso di “rendimento reale”.

Capire i meccanismi di generazione delle entrate del protocollo è importante. generalmente, come per i mercati tradizionali, le strategie per un rendimento reale sono:1. Prestiti attraverso collateralizzazione di asset2. Opzioni e prodotti strutturati

In questo modo l’APY, il rendimento percentuale annuo, sarà molto inferiore a quello promesso fino a poco tempo fa che era a quattro cifre o più: l’inverno delle criptovalute ha dimostrato che alla lunga questi rendimenti sono insostenibili.

Ci sono investitori con un’elevata propensione al rischio ma questo non vale per la maggior parte di chi esplora la DeFi. La promessa della DeFi sta nella decentralizzazione e nell’inclusione finanziaria, non nella degenerazione. Il suo valore fondamentale è rimuovere la dipendenza dagli intermediari e dare la proprietà reale di asset agli utenti.

La DeFi è democratica, tutti possono accedere, i presidenti delle multinazionali così come i lavoratori che percepiscono il salario minimo. La DeFi deve diventare però ancora più semplice, in modo che non ci siano barriere tecnologiche a limitarne l’accesso.

Progetti DeFi democratici

Anche durante l’inverno delle criptovalute non sono mancati i progetti interessanti lanciati sul mercato e che mirano in qualche modo a democratizzare l’accesso di tutti gli utenti: due di questi sono C+Charge e Calvaria.

C+Charge è un progetto che si inserisce nel promettente mercato della ricarica di auto elettriche. Non c’è dubbio che andiamo verso una maggiore commercializzazione dei veicoli elettrici, a fronte della quale però si registrano ancora poche stazioni di ricarica.

C+Charge è un’app che consentirà ai conducenti di veicoli elettrici di localizzare dal cellulare le stazioni di ricarica più vicine e di conoscere in anticipo il prezzo praticato. Ma la novità sostanziale è un’altra: pagando col token nativo CCHG (attualmente in prevendita), gli automobilisti riceveranno:

● Token digitali GNT

● Crediti di carbonio

I crediti di carbonio sono dei certificati che rappresentano l’eliminazione dei gas serra dall’atmosfera tramite la realizzazione di progetti ecosostenibili. Ogni credito ha un costo e finora questo mercato è stato appannaggio delle grandi aziende come Tesla che rivendono i loro crediti in eccesso ad altre aziende guadagnando miliardi ogni anno.

Col sistema implementato da C+Charge, anche i cittadini comuni, semplicemente ricaricando la loro vettura elettrica, riceveranno tali crediti che saranno poi convertibili in NFT ed eventualmente vendibili.

Altri vantaggi dell’introduzione della blockchain e degli NFT in questo settore sono: maggiore trasparenza, incentivi economici anche per i gestori delle stazioni affiliate, diagnostica delle colonnine H24.

Calvaria

Calvaria è un gioco play to earn (P2E), cioè chi gioca guadagna dei token. A differenza degli altri giochi P2E, Calvaria ha anche una versione gratuita, pensata per gli utenti che non hanno familiarità con token e criptovalute.

Pertanto, rappresenta un ottimo sistema per portare i gamer tradizionali verso i giochi blockchain. Del resto, si stima che i prossimi cento milioni di utenti crypto proverranno proprio dal gaming.

La versione free to play di Calvaria integra un tracker che mostra al giocatore quanto avrebbe guadagnato se avesse giocato col P2E.

Il gioco è ambientato in un mondo ultraterreno ed è basato su carte NFT con le quali si sfidano gli avversari. È un gioco strategico in cui ogni carta rappresenta un personaggio con caratteristiche uniche.

Il token nativo RIA in questo momento è in prevendita ma la prevendita terminerà al più tardi il 31 gennaio.

I.P.

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