Cara Repubblica Italiana ti scrivo…

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la lettera scritta dal consigliere provinciale Nicolas Monguzzi in occasione della Festa della Repubblica dello scorso 2 giugno.
Nicolas Monguzzi
Nicolas Monguzzi

Questo semplice scritto vale per i mille grazie che non ti ho mai detto. Un Grazie tra orgoglio, emozione e tradizione. Certamente. Ma anche grande voglia far sentire la voce di un giovane davanti ad un avvenimento formale come lo possono essere le celebrazioni del 2 giugno. Le considerazioni a freddo per chi come me è nato, cresciuto e vuole vivere con te in questa Repubblica, sono molteplici. A cominciare dal ruolo istituzionale che ho ricoperto nel discorso di saluto alle autorità presenti.

Non è la prima volta che rappresento la Provincia di Monza e Brianza in occasioni importanti Lo avevo fatto il 25 aprile, l’ho fatto per la festa in Villa Reale in occasione dei tuoi 76 anni. Il mio ruolo di consigliere provinciale mi ha portato a conoscere il territorio della Brianza. Un po’ di gavetta non fa male.

Anzi, la considero doverosa per chi vuole impegnarsi nella Res Pubblica come il sottoscritto. Il mio è stato un messaggio positivo come lo può essere di un ottimista incallito. Fresco, giovane se non altro per via dell’età. Tra i tanti passaggi ne voglio ribadire uno in particolare. Il referendum del 1946 viene anche ricordato perché fu il primo ad essere indetto a suffragio universale. Anche le donne andarono alle urne e poterono votare. Sei scuola di realtà e non ci possiamo permettere una democrazia degli indifferenti, o degli assenti. E’ tempo di fare le cose anche se difficili. Di essere degni della nostra storia, non dimenticando però che questa tua festa deve essere l’occasione per riaffermare il nostro impegno verso la Comunità. Bisogna farlo guardando con rispetto ed ammirazione ai nostri padri costituenti che ti fecero nascere. Il loro esempio deve esserci da guida nelle azioni da compiere oggi.

Affinché anche noi possiamo essere da esempio ai nostri giovani, dando loro una prospettiva di futuro, di certezza più che di speranza. Allora avranno un senso le parole che seguono.

Viva la Libertà! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!