L’economia della Russia, membro dei BRICS, sta prosperando nonostante le sanzioni imposte dagli Stati Uniti da febbraio 2022 per l’invasione dell’Ucraina. Il paese ha aggirato le sanzioni e ha iniziato a regolare gli scambi commerciali in valute locali. Lo yuan cinese è ora la valuta più utilizzata per le transazioni transfrontaliere in Russia e non più il dollaro. Anche il rublo russo è ampiamente utilizzato per gli accordi commerciali e aiuta la sua economia a rimanere a galla nonostante le sanzioni.
Le sanzioni alla Russia stanno imprimendo una spinta notevole alla de-dollarizzazione in tutto il mondo. Come ha confermato, del resto, il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen. I BRICS stanno cercando di promuovere valute locali per il commercio per rafforzare le loro economie native.
BRICS: l’economia russa prospera nonostante le sanzioni
L’economia della Russia ha registrato una crescita sostanziale in vari settori quest’anno. La produzione industriale e la produzione militare hanno registrato un aumento del 3,3% a luglio. Inoltre, il PIL per la prima metà dell’anno è aumentato del 4,6%, rispetto all’1,8% nello stesso periodo dell’anno scorso. Tutta questa crescita è stata raggiunta anche dopo un calo del 9% delle importazioni dovuto a difficoltà di pagamento.
Anche la disoccupazione in Russia è al minimo storico, avendo raggiunto il 2,4% quest’anno. La solida economia russa è stata sostenuta da significativi investimenti di capitale del privato in tutti i settori. Lo sviluppo indica che le sanzioni stanno facendo poco o nulla per danneggiare le economie dei paesi BRICS, le cui relazioni si stanno rinsaldando come mai prima.
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