Approfondimenti sulla rapida regolamentazione delle criptovalute da parte dello Stato turco

L’efficace progetto dello Stato turco di limitare il consumo di criptovalute per difendere la valuta nazionale, la lira turca, si è scontrato con la feroce opposizione dei gruppi crittografici del Paese.

Si tratta di un classico caso di attivismo di base che riesce a influenzare il governo e che potrebbe servire da lezione per i legislatori e gli organizzatori di altre nazioni.

Nonostante la fretta del presidente Recep Tayyip Erdogan a dicembre di regolamentare le criptovalute, non è stata presentata alcuna legge.

A fine dicembre è stata pubblicata e diffusa sui social network una bozza di disegno di legge sulle criptovalute, presumibilmente sostenuta dal partito di governo, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP).

Con il pretesto di difendere la valuta nazionale dai deflussi di capitale, queste misure suggerite tentavano di vietare alle borse estere di operare in Turchia e di proibire l’uso dei conti di autocustodia.

L’AKP non ha mai riconosciuto formalmente che il governo avesse sviluppato la proposta rilasciata.

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Tuttavia, molti sospettano che sia stata prodotta da un team associato al presidente e fatta trapelare intenzionalmente per valutare le reazioni.

La legge, che propone limiti importanti agli investimenti e agli usi delle criptovalute, dovrebbe essere contrastata.

In Turchia, l’accettazione delle criptovalute è aumentata in parte a causa dell’inflazione eccessiva degli ultimi due anni.

Una delle principali preoccupazioni riguardo al provvedimento è che possa dare alle borse locali un vantaggio competitivo sleale rispetto a quelle straniere, danneggiando i consumatori turchi.

Molti ritengono che le borse locali influenzino i funzionari del partito al governo per proibire opzioni mondiali più efficaci e convenienti, ma lo Stato ha respinto tali accuse.

Tale divieto aiuterebbe il governo e le borse di criptovalute turche (che cercano di mantenere una posizione di mercato rispetto alle borse straniere ad alto volume), ma sicuramente danneggerebbe i consumatori.

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